Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
L’inflazione galoppante ha iniziato a colpire anche i prezzi delle polizze Rc Auto che, dall’inizio dell’anno, stanno crescendo un po’ in tutto il Paese. La ripresa dei sinistri, dopo lo stop alla circolazione delle auto nel periodo della pandemia, e l’aumento del costo delle riparazioni, ha fatto crescere le tariffe ad ottobre del 18% rispetto a sei mesi fa e di oltre il 24% in un anno, osservano da 6sicuro.it, il primo comparatore di assicurazioni auto e moto online in Italia fondato da Assiteca (gruppo Howden).
Con l’inflazione aumentano le tariffe assicurative e sale anche il ricorso ai prodotti di credito in agenzia utili a finanziare e rateizzare e polizze. A scattare la fotografia è stato Emf group che ha realizzato un sondaggio tra 180 agenti monomandatari e plurimandatari.
L’imminente accordo sulle polizze è destinato a rendere sempre più stretti i legami finanziari e industriali tra Banco Bpm e il Crédit Agricole. Se in queste settimane sta prendendo forma l’alleanza sulla bancassurance, il gruppo guidato da Giuseppe Castagna è infatti orientato a confermare la storica partnership con la banque verte nel credito al consumo.
I dati sull’inflazione della zona euro hanno lasciato molte domande senza risposta, accrescendo la sensazione d’incertezza che da tempo permea i mercati. Secondo la rilevazione flash dell’Eurostat i prezzi nell’Eurozona sono saliti solo del 10% a novembre, un livello inferiore rispetto a quanto atteso dagli analisti (+10,4%) e all’incremento del 10,6% del mese scorso. Il dato in termini congiunturali ha registrato per altro una flessione dello 0,1%, invece che il rialzo dello 0,2% stimato e dell’1,5% di ottobre.
Niente azione diretta del trasportato se l’auto va a sbattere o esce di strada da sola. Dopo l’incidente il terzo può esperire l’azione ex art. 141 Codice assicurazioni (Cda) solo se nel sinistro sono coinvolti almeno due veicoli. La disposizione offre al danneggiato una tutela rafforzata che consente di ottenere il risarcimento a prescindere dall’accertamento della colpa, escluso solo il caso fortuito.
Platea di associati più «robusta» per Inarcassa, l’Ente previdenziale e assistenziale degli architetti e degli ingegneri che esercitano la libera professione: a fine 2022, infatti, la quota sarà pari a circa 176.800 soggetti, in incremento dell’1,6%, al confronto coi numeri registrati nel 2021.
- Pmi, nasce l’Osservatorio Permanente
Sarà presentata oggi a Bologna al Convegno «Strategia per il Rinascimento delle Pmi» la nascita dell’Osservatorio Permanente per le Piccole medie imprese. L’obiettivo dell’Osservatorio è quello di monitorare lo stato delle Pmi italiane che rappresentano il 92% del totale e dare un contributo al loro sviluppo. Come emerge da una ricerca Eumetra, i temi principali oggi sono accesso al credito e digitalizzazione.
- Cinque mesi per una gastroscopia “Noi prigionieri delle liste d’attesa”
Duecento giorni per una risonanza magnetica a Napoli, sei mesi per una gastroscopia a Bari, una visita oculistica non prima di febbraio a Torino. Da Nord a Sud, chi ha dolore alla schiena, mal di stomaco o il bisogno di un controllo al cuore spesso si trova a un bivio: aspettare o pagare. Viaggio nell’Italia in lista d’attesa, nel Paese in cui, come raccontato ieri da Repubblica , le prestazioni di controllo sono calate del 20% rispetto al 2019, l’anno prima del Covid, mentre l’attività privata cresce. Quanto tempo ci vuole per una visita o un esame con priorità “D” (“differibile”), da garantire entro trenta o sessanta giorni? In molti casi, secondo i dati raccolti da Repubblica in diverse città italiane, meglio bussare nel 2023: a Napoli per la gastroscopia c’è posto in aprile, fra 137 giorni. Tempi simili a Torino anche per la risonanza. A Roma bisogna aspettare gennaio per andare dal cardiologo o dall’oculista. Non sono tempi da trascurare, perché in genere si tratta del primo contatto fra un paziente e il suo medico, il possibile inizio di un percorso. Per questo è importante anche monitorare le prestazioni di classe “B”, quelle da garantire entro dieci giorni perché si ritiene che la risposta debba essere “breve”: in alcuni casi, ce ne vogliono dieci volte tanti. Ne servono il doppio a Palermo per una risonanza, quasi il triplo a Genova per l’ecografia all’addome, tre in più del dovuto a Milano per una gastroscopia, anche se il capoluogo lombardo, assieme a Firenze, è tra le città più in regola. La Toscana, in generale, è la realtà locale che ha visto un aumento delle prime visite nei primi sei mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019. Tutti gli altri hanno prodotto meno attività sanitaria.
L’inflazione frena in Europa ma in Italia resta ai massimi
Dopo il balzo di ottobre l’inflazione a novembre si mantiene stabile, all’11,8 per cento, che rimane il tasso più alto dal marzo 1984. Mentre nel resto dell’Eurozona ci sono segnali decisamente più incoraggianti: l’indice armonizzato scende dal 10,6 al 10 per cento, il primo calo dopo 17 aumenti consecutivi, con un significativo ribasso dell’energia dell’1,9% su ottobre. Ma per molti Paesi l’inflazione non è mai stata a due cifre: in Spagna è al 6,6 per cento, in Francia al 7,1. E la Germania, che ha un andamento molto più simile a quello italiano, registra comunque una lieve frenata, dall’11,6 all’11,3 per cento.
- La Cgil: vale 3,7 miliardi la stretta sulle pensioni
Per il sistema previdenziale vale 3,7 miliardi di euro la stretta operata dal Governo in legge di Bilancio sulle rivalutazioni delle pensioni medie e alte (-3,5 miliardi nel solo 2023), insieme all’abrogazione del fondo per l’uscita anticipata nelle Pmi in crisi (-200 milioni). Nel triennio, le mancate rivalutazioni ammonteranno a 17 miliardi. Sono le stime della Cgil, contenute in uno studio del Dipartimento Politiche Previdenziali e della Fondazione Di Vittorio, che evidenzia le ricadute negative del meccanismo di indicizzazione contenuto nella legge di Bilancio che penalizza i pensionati con un trattamento pensionistico superiore a quattro volte il minimo, ovvero dai 2.101 euro lordi mensili, ripristinando un sistema di rivalutazione dell’assegno collegato all’inflazione a 6 fasce (in luogo dell’attuale a 3) che assomiglia molto a quello del governo Conte 1. Tuttavia, va ricordato che nel contempo il nuovo meccanismo “premia” le pensioni al minimo, prevedendo un’indicizzazione pari al 120%.
- Crescita, i consumi delle famiglie spingono il Pil del terzo trimestre