NEL MONDO I FONDI HANNO ACCUMULATO 2 MILA MILIARDI PER M&A E INVESTIMENTI
di Nicola Carosielli
Tocca nuovi record di crescita la cosiddetta dry powder dei fondi di private equity nel mondo, ovvero la potenza di fuoco accumulata a seguito delle rispettive raccolte fondi e non ancora investita. A livello globale, l’industria dei private equity ha accumulato fino al 15 dicembre 1.960 miliardi di dollari di riserve di liquidità disponibili per acquisizioni e altri investimenti, secondo gli ultimi dati forniti Preqin Pro.
Questa cifra rappresenta sostanzialmente un aumento del 21% rispetto ai livelli dell’anno scorso: nel 2021 i private equity e venture capitale erano infatti seduti su 1.620 miliardi di dollari di dry powder. Questi livelli, però, potrebbero non essere replicati nel 2023. Le motivazioni non sarebbero però da ricondurre a un maggior livello di investimenti (attingendo al dry powder) quanto a un rallentamento considerevole del ritmo di raccolta di capitali degli asset alternativi, secondo Preqin. Secondo gli esperti, di fronte a prospettive economiche globali più incerte numerosi investitori potrebbero decide di spostare il capitale in classi di attività meno rischiose come i real asset o il private debt (asset class da molti indicata come quella d’elezione per il 2023). Un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni, dunque, in cui la ricerca di rendimenti maggiori (anche per via dei tassi bassi) hanno invece fatto le fortune degli investimenti alternativi. Inoltre, notano sempre da Preqin, tra le motivazioni del calo vi sarebbe anche l’atteso rallentamento delle transazioni (in vendita), che porterà ovviamente a una riduzione delle distribuzioni dei gestori di private equity verso gli investitori istituzionali, i quali avrebbero quindi meno liquidità disponibile da reinvestire in nuovi fondi.
Secondo S&P Global, quasi un quarto di questi circa 2mila miliardi di dollari è detenuto da sole 25 aziende, di cui 18 con sede negli Usa e 7 in Europa. In testa si trova Blackstone grazie a un tesoretto di 43,92 miliardi di dollari. Attualmente il gruppo ha lanciato il Blackstone Capital Partners IX, ultimo fondo di buyout di punta con cui mira a una raccolta di circa 30 miliardi di dollari, un’impresa impegnativa alla luce di quanto su scritto. Al secondo posto si trova il fondo Thoma Bravo Lp, private equity specializzato nel software e nella tecnologia con ben 34,3 miliardi di dollari di dry powder, seguito da Advent International con circa 32,5 miliardi in polvere secca. Per l’Europa spiccano, invece, Cvc con 222,87 miliardi, Ardian con 22,17 miliardi e Hg Capital con 17,8 miliardi. (riproduzione riservata)
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