di Marco Capponi
Azimut continua il suo percorso di crescita nel segno dei mercati privati. La società di gestione fondata e presieduta da Pietro Giuliani ha chiuso novembre con afflussi pari a 531,5 milioni di euro, che portano il totale da inizio anno a 7,3 miliardi. Raggiunto in anticipo l’obiettivo minimo di raccolta da 6 miliardi, ora il gruppo guarda alla parte alta della forchetta indicata al mercato, 8 miliardi. Decisiva ancora una volta la performance dei private market, che nel mese hanno portato 115 milioni, oltre la metà dei 211 attribuibili ai fondi. In questo modo, la raccolta da inizio anno nel segmento raggiunge quota 1,7 miliardi, un quarto del totale. «A novembre», ha detto Gabriele Blei, ad di Azimut, «la raccolta è stata trainata soprattutto dall’Eltif Infrastructure & Real Estate Esg e dal fondo Azimut Private Escalator 1». A novembre gestito e amministrato si sono più o meno equivalsi, con un leggero vantaggio per l’asset management, che ha portato 269 milioni (3,5 miliardi da inizio anno), mentre la somma di titoli, fondi terzi e conti correnti si è fermata a 263 milioni, per un totale di 3,8 miliardi da gennaio. Il patrimonio di Azimut è arrivato a un passo degli 87 miliardi dagli 83 di fine 2021. Il gestito rappresenta il grosso della torta, ossia 55 miliardi. Da notare, a livello geografico, il ruolo crescente degli Usa che ormai rappresentano oltre il 30% delle masse del gruppo, a quota 27 miliardi. (riproduzione riservata)
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