di Andrea Deugeni
Si è concluso l’ultimo step della complessa riorganizzazione del polo dell’agrifood delle Generali e che ha visto andare definitivamente in soffitta lo storico nome Genagricola. Come anticipato da MF-Milano Finanza (vedi il numero del 17 agosto), a ottobre si è svolta l’assemblea della Leone Alato che ha approvato la fusione per incorporazione di Genagricola, aumentando contemporaneamente anche il capitale sociale a 250 milioni di euro complessivi per effetto dell’operazione varata dal socio unico Generali Italia.
La riorganizzazione era iniziata a gennaio dello scorso anno per efficientare i diversi business agricoli – agricoltura, viticoltura e produzione d’energia – della controllata del Leone da 60 milioni di euro di fatturato guidata da Igor Boccardo. Il processo si era aperto a inizio 2021 con la scissione proporzionale dalla vecchia Genagricola del ramo d’azienda delle attività di direzione operativa in favore della newco Leone Alato spa, a cui è stato affidato il compito di commercializzare i vini. Erano stati lasciati in capo alla holding Genagricola spa solo gli asset immobiliari non asserviti alle attività agricola e vitivinicola e le funzioni aziendali di staff. Per focalizzare la struttura aziendale sui due principali business del gruppo, completamente diversi (prodotti agricoli e vini) e sviluppare il terzo – la produzione di energia elettrica da biogas -, Boccardo ha prima dato vita a inizio 2022 al veicolo Genagricola 1851, in cui sono state conferite le attività core delle coltivazioni e dell’allevamento. A marzo, il top manager torinese aveva poi raggruppato sotto un unico cappello societario, la newco Le Tenute del Leone Alato, le attività di produzione vini. Il penultimo step è stata la scissione da parte di Genagricola 1851 degli asset destinati alla produzione di energia da biomasse confluiti nel nuovo veicolo Genagricola Bioenergy spa. Con il passaggio conclusivo, l’architettura societaria finale vede ora al vertice della vecchia galassia Genagricola la Leone Alato spa, nella triplice veste di holding con funzioni centrali erogate alle controllate, di commercializzazione del vino e di gestione del patrimonio immobiliare non strumentale. (riproduzione riservata)
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