RCA
Autore: Marco Rossetti
ASSINEWS 348 – gennaio 2023
Brevi considerazioni su un istituto sorto da un pregiudizio, conservatosi per un equivoco, e trasformatosi in un colabrodo
1.Un fiorire di iniziative.
Lo scorso 9 novembre si è svolto a Milano un convegno organizzato dall’editore Insurance Connect e dedicato al tema “La R.C. auto verso nuovi percorsi di sviluppo”. Al di là del titolo magniloquente e un po’ fumoso (come non è raro per i titoli congressuali), il convegno ha dedicato ampio spazio al sistema bonus/ malus, di cui all’art. 133, comma primo, cod. ass..
A stretto giro, il prossimo (prossimo rispetto alla redazione del presente scritto) 16 dicembre si svolgerà a Roma un convegno organizzato dall’IVASS e dedicato allo stesso tema, dal titolo “Experience ratings in insurance markets: theory and evidence”.
Il filo conduttore che lega i due eventi è il medesimo: il meccanismo bonus/malus, vigente dal 1969, serve ancora? È mai servito? Bisogna eliminarlo o riformarlo? Trattasi ovviamente di temi formidabili, che possono essere esaminati dal punto di vista dell’economista, del sociologo, del politico e sinanche dello psicologo.
Io vorrei provare a farlo dal punto di vista del diritto. E dal punto di vista del diritto la questione si riduce a tre domande:
a) quale è lo scopo dell’art. 133 cod. ass.;
b) se tale scopo sia tuttora valido e auspicabile;
c) se la disciplina positiva sia coerente rispetto a tale scopo.
Il contenuto integrale di questo articolo è visualizzabile solo dagli abbonati a Non sei abbonato?
Scopri i piani di abbonamento
Sei già abbonato? Effettua il login nel modulo sottostante
© Riproduzione riservata