Ok alla proroga a fine 2022 se al 30 giugno è completato il 30% dei lavori
Cristina Bartelli
Ritocchi all’accordo sulle modifiche in legge di bilancio per il 110%. Salta il tetto Isee per le villette unifamiliari e si potrà arrivare a fine dicembre 2022 se entro il 30 giugno è stato realizzato il 30% dei lavori. Sono questi alcuni dei nuovi elementi condivisi dalle forze politiche della maggioranza e che si vanno delineando nel quadro degli emendamenti alla legge di bilancio.

Sul resto si è al lavoro per trovare maggiori fondi da destinare al caro bollette mentre non ci sarebbero margini per modificare i contenuti dell’accordo sull’articolo della riduzione delle tasse, per cui si è in attesa settimana prossima dell’emendamento che declina il maggior risparmio in busta paga per l’Irpef.

Per quanto riguarda proprio l’emendamento all’articolo 2, rispondendo alle obiezioni che non incide sui redditi bassi, secondo alcune stime la riforma dell’Irpef vale un taglio delle tasse del 10% per le pensioni basse, che puo’ arrivare fino al 24% per i dipendenti con i redditi bassi.

La riforma, secondo proiezioni legate all’emendamento in stesura, darà consistenti vantaggi anche anche alle fasce reddituali più basse.

Ad esempio un pensionato fino a 20 mila euro risparmierà in media fino a 195 euro l’anno , oltre il 10%, un contribuente nella fascia reddituale tra 8 e 20 mila euro 193 euro che equivalgono al 24% di Irpef. I pensionati, secondo queste stime riceveranno il 33% dei 7 mld disponibili circa 2,3 mld, ai dipendenti il 60% circa 4,3 mld.

Il voto sugli emendamenti inizierà il 14 dicembre. Data in cui alla camera dovrà essere licenziato in via definitiva anche la legge di conversione sul decreto fisco.Il fascicolo degli emendamenti segnalati vede oltre 700 proposte dei partiti. In particolare il M5S ha presentato un emendamento per introdurre una sorta di cashback fiscale-sanitario. In buona sostanza si prevede l’accredito sul conto corrente della parte detraibile delle spese sostenute con i mezzi di pagamento digitali. Inoltre per quanto riguarda il decreto anti frodi sempre il M5S chiede che gli adempimenti valgano solo per gli interventi successivi all’entrata in vigore del decreto e che siano detraibili le spese per il rilascio del visto di conformità, delle attestazioni e delle asseverazioni.

Cristina Bartelli
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