I RISULTATI DELL’ANALISI ISTAT-ACCREDIA: DIFFUSIONE PIÙ AMPIA TRA IMPRESE DI GRANDI DIMENSIONI
di Antonio Longo
Le imprese esportatrici con sistemi di gestione certificati possono essere più produttive di quasi il 50% rispetto a quelle non certificate e hanno una propensione all’export mediamente maggiore del 23%. È quanto emerge dai risultati della ricerca condotta da Istat in collaborazione con Accredia contenuti nel report «Diffusione della certificazione accreditata dei sistemi di gestione tra le imprese esportatrici», secondo cui con la certificazione le aziende migliorano le performance e accedono a un numero maggiore di mercati.
La base dati fornita da Accredia, per il triennio 2017 – 2019, è stata integrata con i dati prodotti annualmente dall’Istat e aggiornati al 2019. Gli ambiti di riferimento dei sistemi di gestione considerati riguardano, in particolare, la qualità dei processi, l’impatto ambientale, la salute e la sicurezza dei lavoratori, la sicurezza delle informazioni.
I numeri. Come evidenziato dagli analisti, la globalizzazione del commercio e l’affermarsi di sistemi produttivi organizzati lungo catene globali del valore, allocate in imprese diverse che operano in tutto il mondo, implicano un elevato grado di coordinamento e di cooperazione anche tra imprese indipendenti e spingono all’adozione di standard tecnici e organizzativi condivisi a livello internazionale.
L’efficacia degli standard e la loro capacità di trasmettere fiducia ai mercati è garantita dalle valutazioni di conformità rilasciate dagli organismi di certificazione e dai laboratori, la cui imparzialità, indipendenza e competenza è garantita da Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento.
Sono 19.677 le imprese esportatrici in possesso di un sistema di gestione certificato sotto accreditamento, per un valore delle esportazioni di merci pari a 238,9 miliardi di euro e circa 2 milioni di addetti. Nel 2019 la quota di imprese certificate sul totale delle imprese esportatrici raggiunge il 16% (nel 2018 era il 15,1%). La quota di esportazioni riconducibile alle imprese certificate è pari al 54,1%, in aumento rispetto ai due anni precedenti (53,5% nel 2018 e 53,3% nel 2017).
Certificazione accreditata più diffusa nelle imprese di grandi dimensioni. In base agli esiti della ricerca, la diffusione della certificazione accreditata dei sistemi di gestione cresce all’aumentare della dimensione aziendale, espressa in termini di addetti. Infatti, è meno frequente tra le piccole imprese, raggiungendo soltanto il 3,7% delle imprese esportatrici fino a 9 addetti. È, invece, elevata per le medie e grandi imprese, in dettaglio oltre il 54% delle imprese esportatrici con 100-249 addetti e più del 57% di quelle con almeno 250 addetti, in particolare per quelle che esportano in misura maggiore.
Le imprese certificate con almeno 500 addetti spiegano oltre il 68% dell’export della classe dimensionale, quelle con 250-499 addetti il 54,3% e il 60,4% dell’export delle imprese certificate con 100-249 addetti.
Con riferimento al comparto manifatturiero, il ricorso a certificazioni accreditate dei sistemi di gestione delle imprese con almeno 100 addetti riguarda oltre il 60% delle imprese esportatrici e tocca il punto massimo (67%) per quelle con almeno 500 addetti, che rappresentano il 73,7% delle esportazioni della classe dimensionale.
Nella manifattura propensione all’export maggiore per le imprese certificate. In termini di propensione all’export, il confronto tra imprese esportatrici in possesso di una certificazione dei sistemi di gestione e le altre imprese esportatrici mostra, nel complesso, un differenziale positivo per le imprese certificate: queste esportano il 31,7% del fatturato mentre le altre imprese esportatrici destinano ai mercati esteri il 25,8% delle vendite.
In dettaglio, nella manifattura la propensione all’export è maggiore per le imprese esportatrici certificate rispetto alle non certificate (rispettivamente 45,4% e 42,5%). Nel commercio, invece, la propensione all’export è superiore per le imprese esportatrici non certificate (14,4%, contro 9,7% delle imprese certificate).
Certificazione accreditata più diffusa nella farmaceutica. Il 72,8% delle imprese esportatrici con certificazione accreditata (14.319 unità sulle 19.677 analizzate) opera nel comparto manifatturiero in cui la qualità e la sicurezza nelle diverse fasi di produzione sono più rilevanti. Queste rappresentano il 23,5% del totale delle imprese esportatrici manifatturiere (61.059 unità). Le imprese manifatturiere certificate esportano merci per un valore pari al 60,2% del totale dell’export realizzato dalle imprese del comparto e al 49,1% delle esportazioni nazionali. I settori della manifattura nei quali la certificazione accreditata di un sistema di gestione è più utilizzata, con percentuali comprese tra il 42,0% e il 54,3%, sono caratterizzati da un elevato livello di standardizzazione. La quota più elevata di imprese esportatrici certificate si registra nel settore della farmaceutica (il 54,3% del totale delle imprese esportatrici) che realizzano l’87,5% dell’export del settore.
La diffusione della certificazione accreditata è elevata anche nei settori della raffinazione (49% delle imprese esportatrici del settore), della fabbricazione di autoveicoli (47,4% del totale), della chimica (43,7%) e dell’elettronica (42%). L’Europa è il principale mercato di sbocco delle esportazioni delle imprese manifatturiere in possesso di certificazione accreditata di un sistema di gestione, le vendite ammontano a 150,8 miliardi di euro, pari al 61,1% delle esportazioni dell’intero comparto verso il mercato europeo e il 34,2% delle esportazioni nazionali. Tra le principali aree di sbocco, le Americhe e l’Asia si collocano al secondo e al terzo posto, seguono l’Africa e l’Oceania.
Imprese certificate più produttive delle non certificate. Nella manifattura le imprese esportatrici certificate sono più produttive delle non certificate, con divari che tuttavia risultano significativi solo per le imprese più piccole. Le micro imprese (fino a 9 addetti), in possesso di certificazione accreditata di un sistema di gestione, registrano una produttività pari a 67.200 euro, superiore a quella delle imprese non certificate afferenti alla stessa classe dimensionale (45.200 euro), con un differenziale positivo di produttività pari a 22 mila euro.
Per le piccole imprese (10-49 addetti), la produttività delle imprese certificate è sempre maggiore di quella delle non certificate (73 mila euro contro 61.200 euro), con un differenziale pari a 11.800 euro. Lo stesso accade per le imprese esportatrici certificate con 50-249 addetti ma il divario è più contenuto: per le prime la produttività risulta pari a 83,800 euro, per quelle non certificate a 80.100 euro.
Per le grandi imprese (con almeno 250 addetti) la produttività delle imprese certificate risulta inferiore a quella delle non certificate (92 mila euro contro 93.200 euro).
L’analisi per ripartizione territoriale dei differenziali di produttività tra le imprese esportatrici manifatturiere certificate e non certificate mostra i divari maggiori per le piccole imprese (fino a 9 addetti) del Centro e del Sud e Isole: per questa classe dimensionale, la maggiore produttività è pari a 47 mila euro nel Centro, a 29.900 euro nel Sud e nelle Isole. Anche per le classi dimensionali 10-49 addetti e 50-249 addetti, le imprese esportatrici manifatturiere certificate del Centro e del Sud e Isole mostrano differenziali positivi più ampi rispetto a quelli registrati dalle imprese certificate del Nord, appartenenti alle stesse classi dimensionali.
La situazione si inverte se si considerano le imprese con 250 addetti e oltre, in questo caso sono le imprese certificate del Nord a presentare i differenziali positivi più elevati. In generale, in tutte le ripartizioni territoriali di appartenenza, le imprese esportatrici certificate risultano più produttive delle altre imprese esportatrici, le uniche eccezioni riguardano le imprese con 50-249 addetti del Nord-ovest e quelle con 250 addetti e oltre del Centro.
Le imprese certificate esportano in un numero maggiore di paesi. Le imprese esportatrici manifatturiere con certificazione accreditata esportano in un numero maggiore di paesi rispetto alle altre imprese, anche in questo caso con divari più ampi nelle imprese di minore dimensione (fino a 49 addetti), confermando la certificazione come strumento competitivo utile all’integrazione nelle catene globali del valore soprattutto per le piccole e medie imprese. Il differenziale positivo è più ampio per le imprese con 0-9 addetti del Nord-ovest e del Nord-est (rispettivamente +87,1% e +84,1%) e del Sud e Isole (+78,1%). Anche nel Sud e nelle Isole le imprese certificate esportano in più paesi rispetto alle altre imprese esportatrici. Per le imprese del Centro, i differenziali sono più contenuti per quasi tutte le classi dimensionali.
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