di Marco Capponi
La raccolta di risparmio gestito mette la freccia a novembre e in alcuni casi è capace di superare gli afflussi netti totali messi a segno nel periodo dalle sgr quotate. È il caso ad esempio di Fineco: l’interesse degli investitori verso le soluzioni di asset management ha portato la banca guidata dall’ad e dg Alessandro Foti a mettere a segno nel mese una raccolta di gestito pari a 558 milioni di euro, per un totale da inizio anno di 6,5 miliardi (+84% annuo), a fronte di afflussi totali positivi per 479 milioni. Di riflesso i deflussi da 430 milioni sulla componente diretta confermerebbero la conversione in atto della liquidità verso la voce dell’asset management. Alla luce dei risultati del mese il patrimonio totale dell’istituto è arrivato a 105,8 miliardi, in crescita del 18% dagli 89,5 di novembre 2020. In luce in particolare il private banking, con masse vicine ai 48 miliardi (+27% annuo).
Una tendenza simile si è vista dai risultati di Banca Mediolanum: nel periodo la raccolta di fondi di fondi comuni e unit-linked ha dato un apporto pari a 614 milioni (5,9 miliardi da gennaio), facendo meglio dell’intera raccolta di gestito, che a novembre è stata positiva per 530 milioni. Il progressivo degli 11 mesi di fondi e polizze di ramo III ha inoltre quasi raddoppiato il corrispondente risultato dello scorso anno: da 3 a 5,9 miliardi. I risultati commerciali del gruppo guidato dall’ad Massimo Doris, comprensivi anche di finanziamenti erogati e premi delle polizze protezione, hanno raggiunto gli 828 milioni. Da gennaio il totale è arrivato così a quota 11,6 miliardi, in forte crescita dai 9,5 del periodo gennaio-novembre 2020.
Mercati esteri e privati hanno invece trainato il trend di raccolta di Azimut, che ha messo a segno afflussi per 761 milioni a novembre, che hanno portato il totale da inizio anno del gruppo guidato dal presidente Pietro Giuliani e dall’ad Gabriele Blei a quota 17,2 miliardi (10,3 al netto del consolidamento dell’americana Sanctuary Wealth). Il solo risparmio gestito ha portato nel mese una raccolta di quasi 312 milioni, per un complessivo da gennaio di 4,7 miliardi. Tra le voci spicca quella dei private market: gli afflussi del periodo sono stati pari a 287 milioni (2,2 miliardi da gennaio), per un patrimonio di 4,2 miliardi. La variazione anno su anno delle masse gestite dal segmento è stata del 111,2%. Sul patrimonio totale del gruppo, arrivato a 80,9 miliardi, 53,2 sono attribuibili alla componente dell’asset management, con una crescita annua del 13,6%.
A rilasciare i dati novembrini c’è stata ieri anche Anima: la società dell’ad Alessandro Melzi d’Eril ha messo a segno il miglior dato di raccolta mensile da gennaio 2016, con afflussi da 2,1 miliardi (escluse le ramo I). Un numero che porta il totale da inizio anno a più di 5 miliardi. Nel dettaglio, la raccolta del periodo è stata trainata dagli 1,4 miliardi delle gestioni individuali. Positivo, e pari a 675 milioni, anche l’apporto dei fondi aperti e alternativi. Il patrimonio totale è arrivato così a 203,2 miliardi, di cui 77 attribuibili ai fondi, 30 alle gestioni e quasi 96 alle gestioni individuali di ramo I. A fine 2020 le masse in gestione erano pari a 192 miliardi. (riproduzione riservata)
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