Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Qual è lo stato dell’arte della previdenza complementare in Italia? Attingendo alle ultime rilevazioni aggiornate della Covip a settembre del 2021 le posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari sono pari a 9,571 milioni, in crescita di 229 mila unità (+2,5 %) rispetto alla fine del 2020.
L’avvento del 2022 apre nuovi scenari al sistema previdenziale italiano, dopo che con la manovra finanziaria gli interventi si sono limitati ad attenuare l’impatto del venir meno di Quota 100 al 31 dicembre 2021. Con l’incontro governo-sindacati del 20 dicembre scorso è stato aperto il cantiere con l’obiettivo di disegnare una nuova riforma strutturale su flessibilità in uscita, previdenza per giovani e donne e previdenza complementare.
Appuntamento importante quello del 2022 per i fondi comuni legati ai Pir, gli strumenti finanziari più premiati dal fisco a portata dei piccoli risparmiatori. Nell’anno infatti scadono i cinque anni di permanenza minima per avere l’esenzione delle rendite finanziarie generate dall’investimento sui primi prodotti nati nel 2017. In cinque anni si tratta di un profitto netto superiore di oltre un quarto se paragonato allo stesso rendimento lordo ottenuto con le tradizionali blue chip dato che l’aliquota ordinaria sui capital gain è del 26% e del 12,5% sui redditi derivanti dai titoli di Stato, i quali però non sono il focus dei Pir dato che questi strumenti nascono per investire sulle quotate di Piazza Affari, soprattutto le pmi.
Nel 2020 la pandemia di Covid-19 è stata un evento non pronosticabile e senza precedenti. Quello che il matematico e saggista Nassim Nicholas Taleb avrebbe definito un cigno nero. Il 2021 poi è stato l’anno dei vaccini, del rimbalzo economico e dei mercati: sicuramente più prevedibile, ma forse non nella portata che ha effettivamente avuto. Anno dei record: dalla borsa al risparmio gestito, passando per i sicuramente meno confortanti numeri dell’inflazione di questi ultimi mesi. Ma cosa aspettarsi per il 2022?
Non avveniva da anni che un assemblea Generali si preannunciasse tanto calda. La tensione che sta salendo intorno all’appuntamento fissato per il prossimo 29 aprile, che determinerà la nuova governance della prima assicurazione italiana, è degna delle migliori battaglie che si sono combattute a Trieste negli ultimi decenni e non manca di colpi di scena. Come la mossa a sorpresa di Mediobanca che, proprio per prepararsi all’assemblea di aprile, ha preso a prestito un pacchetto del 4,43% delle azioni del Leone da aggiungere al suo 12,82%, arrivando quindi al 17,25% (oltre all’ l’1,14% di De Agostini anche se in vendita), utile a rafforzare le sue munizioni per la riconferma del group ceo, Philippe Donnet.
- Sostenibile e innovativa
Poste Italiane. „Sustain & Innovate“ è il nome del piano industriale strategico fino al 2024, che sta dando ottimi risultati: il Gruppo conferma il suo modello di business e gli obiettivi, nonostante la pandemia
Malattia dei professionisti: così non va. L’articolo 102-bis della legge di bilancio concede la sospensione dei termini relativi agli adempimenti tributari in caso di malattia od infortunio dei professionisti, solamente a coloro che esercitano attività di lavoro autonomo per le quali è previsto l’obbligo di iscrizione ai relativi albi professionali. Pertanto, restano ingiustificatamente privi di tutele i professionisti che esercitano nell’ambito della legge n.4/2013.
- La Consob e le porte girevoli dei commissari
Sliding doors alla Consob. Il commissario Carmine Di Noia ha rassegnato le dimissioni a far data dal prossimo 7 febbraio – mentre il candidato indicato dal premier, Carlo Comporti, ha davanti a sè il lungo iter di approvazione della nomina, prima di prendere servizio presso l’authority (in media, un paio di mesi). Nel frattempo, non mancano i dossier caldi per la Commissione. Dall’ultima lettera di Bper, che chiede chiarezza su eventuali altre trattative del Fondo per Carige, al ben più periglioso dossier Generali/lista del cda. Non è stato ancora redatto il testo del richiamo di attenzione al mercato, su cui sono stati chiesti al medesimo lumi in proposito, così come non è stata data una risposta al socio Caltagirone, sempre su Generali. Passaggi scottanti, con Di Noia dimissionario ma esponente importante del quintetto: in sua assenza (o di chiunque altro), in caso di parità il voto del presidente Savona vale doppio. Con la presenza di tutti, non si rischia lo stallo; e a decidere della partita più calda del decennio contribuirà anche un membro con le valige pronte per Parigi.
- Confermato il 110% Il vincolo di giugno