di Francesco Bertolino
Piazza Affari è il mercato preferito dai gestori europei. Il 22% dei money manager sondati da Bank of America è pronto a sovrappesare le azioni italiane, una quota ben superiore al 12% ottimista sulla Germania e all’8% favorevole alla Francia. La predilezione riflette la fiducia degli investitori sul Paese e sulla capacità del piano di rilancio nazionale di sostenere il recupero post-pandemia. Oltre un terzo degli intervistati si aspetta nel 2022 un’ulteriore crescita economica dell’Unione Europea che spinge il 62% dei gestori a prevedere un rialzo fra il 5 e il 10% per l’azionario del Vecchio Continente.
Fra i settori preferiti figurano le banche, le assicurazioni e le società tecnologiche, immancabili nonostante siano dai più considerate sopravvalutate. Per il momento, nonostante gli avvertimenti delle autorità sanitarie, la variante Omicron non fa invece temere gravi recrudescenze della pandemia. Secondo il 50% dei money manager, i vaccini dovrebbero mantenere basso il livello di ospedalizzazione e di mortalità, scongiurando nuovi lockdown e interruzioni nelle filiere produttive. I gestori considerano invece rischi più probabili e dirompenti un’azione troppo repentina delle banche centrali sui tassi di interesse e l’impennata dell’inflazione. Quest’ultimo timore, per la verità, è andato scemando negli ultimi mesi. Stando al sondaggio condotto sempre da BofA ma a livello globale, il 55% degli intervistati considera la fiammata dei prezzi temporanea, mentre il 36% la ritiene permanente.
Nel dubbio sull’evoluzione della pandemia e dell’inflazione, comunque, negli ultimi tempi i gestori hanno aumentato l’esposizione alle obbligazioni e titoli del settore sanitario, ma soprattutto hanno accumulato liquidità, passata dal 4,4 al 5,1% del portafoglio nel giro di un mese, ai massimi da maggio del 2020. Cosa ne sarà di tutto questo denaro? Secondo BofA, molto dipenderà da decisioni e parole delle banche centrali dei prossimi giorni. Se la Federal Reserve sarà colomba, allora criptovalute, società tecnologiche non redditizie e mercati emergenti potranno vivere un nuovo rally. Altrimenti, se la banca centrale americana dovesse alzare per più di due volte i tassi nel 2022, il cash resterà probabilmente nei depositi in attesa di tempi migliori. (riproduzione riservata)
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