Intervenuta al “Rome Investment Forum” organizzato dalla Febaf (Federazione Banche Assicurazioni e Finanza) la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina ha ricordato come l’Italia sia fortemente esposta alle catastrofi naturali. In particolare “il 78% delle abituazioni italiane è esposto a un rischio alto e medio alto di terremoti e alluvioni. Per contro, la quota di abitazioni assicurate è di poco superiore al 5%, mentre è molto più elevata in altri Paesi come Francia e Germania. È quindi necessario realizzare al più presto, come fatto negli altri Paesi europei, una partnership che preveda uno strumento di assicurazione per le abitazioni private contro gli eventi naturali”. Farina ha poi spiegato che in base ai calcoli fatti da Ania, anche se lo Stato incentivasse lo strumento con una copertura “dell’80% del premio lasciando alle famiglie un costo bassissimo, avrebbe un esborso comunque meno costoso degli oneri che sopporta oggi” per i danni causati dagli eventi naturali che finiscono a carico della collettività.
La presidente dell’Ania ha concluso aggiungendo che la riforma debba necessariamente partire “da uno schema di mutualizzazione dei rischi che possa garantire tempi certi per il risarcimento del danno, le cui modalità di attuazione possono essere le più svariate”, anche se l’obbligatorietà delle coperture consentirebbe una redistribuzione dei rischi che andrebbe a polverizzare l’estrema variabilità dei premi a livello territoriale.