di Nicola Carosielli
Uber torna alle origini. Il gruppo del ride-handling guidato dal ceo Dara Khosrowshahi ha deciso di abbandonare quasi definitivamente i progetti per sviluppare l’auto a guida autonoma cedendo la divisione Advanced Technology Vehicles (Atg) alla startup Aurora Innovaton, specializzata proprio in questo campo. Da tempo circolavano indiscrezioni sulla cessione delle attività come parte della strategia di ristrutturazione aziendale, soprattutto considerando i conti in costante perdita della divisione (solo nell’ultimo trimestre ha registrato un rosso di 303 milioni di dollari). La mossa, tuttavia, non comporta per la società di San Francisco una totale uscita di scena dal business. In base agli accordi stipulati Uber, a fronte della cessione delle attività, otterrà il 26% del capitale di Aurora, garantendo al ceo Khosrowshahi un posto nel cda. In aggiunta il gruppo del ride sharing si è impegnato a investire circa 400 milioni nella startup fondata nel 2017 e attualmente valutata 10 miliardi di dollari, dai 3 miliardi di settembre 2019 (ultimi dati PithcBook), e che annoverà tra i suoi finanziatori giganti come Amazon e Hyundai e fondi come Greylock e Sequoia Capital. Inoltre Aurora si sarebbe impegnata a rilevare metà dei 1.200 dipendenti di Atg, andando così a raddoppiare la propria forza lavoro. Le due società, poi, avvieranno una partnership per lo sbarco delle vetture a guida autonoma sviluppate da Aurora sul network di ride sharing di Uber.
Per Uber comunque, questo passaggio rappresenta l’ennesima uscita (seppur parziale) da un settore battuto sin dall’inizio con convinzione, come dimostrano i 2,5 miliardi di dollari investiti complessivamente, ma senza ottenere i risultati sperati. Basti pensare che attualmente la valutazione di Atg si aggira intorno ai 4 miliardi, mentre fino allo scorso anno si attestava sui 7,25 miliardi, grazie anche alla tornata di finanziamenti cui avevano partecipato tra le altre le giapponesi Toyota Motor e SoftBank Group.
Così, dopo aver trasferito il business di bike sharing Jump a Lime (startup in cui ha conseguentemente investito con una mossa simile a quella di Aurora), Uber tornerà a dedicarsi principalmente al business di origine, il servizio di taxi privato, con un focus particolare sul servizio di consegna di cibo a domicilio Uber Eats. Intanto il gruppo ha avviato un private placement da 1 miliardo di dollari di convertible senior notes non garantite con scadenza 2025 dedicato a investitori istituzionali e qualificati. (riproduzione riservata)
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