Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
L’Ivass si allinea alla posizione dell’Esrb e dell’Eiopa sulla questione dividendi e chiede estrema prudenza alle compagnie interessate alla distribuzione di cedole, al riacquisto di azioni proprie e a riconoscere componenti variabili delle remunerazioni, almeno sino al settembre 2021. Non solo. In una lettera indirizzata al settore l’istituto guidato dal direttore generale della Banca d’Italia, Daniele Franco, richiede alla compagnie «che intendano intraprendere una delle suddette azioni, sia con riferimento all’esercizio 2019, sia a quello in corso, di valutarne gli impatti con attenzione e senso di responsabilità e di contattare in via preventiva l’Istituto per verificarne la compatibilità con gli obiettivi della raccomandazione».
In questi mesi FinecoBank sta continuando a collocare le polizze Vita di Aviva Italia, mantenendo i volumi considerevoli del passato. Ora però, in vista del riassetto che il gruppo assicurativo inglese ha avviato in Europa, aprendo alla cessione di asset non più strategici, Italia compresa (con la vendita anche di 3 miliardi di premi raccolti tramite Unicredit), la banca guidata da Alessandro Foti ha aperto il cantiere delle assicurazioni, come anticipato da MF-MilanoFinanza il 19 dicembre.
Più che la concorrenza, il vero nemico delle aziende è il virus. Non solo il Covid-19 ma anche e soprattutto quello informatico: nel 2020 sono aumentati gli attacchi e il trend non si arresterà in futuro. Quest’anno, infatti, sono stati rilevati ogni giorno 360 mila nuovi file malevoli, in crescita globale del 5,2%, secondo i dati del Security Bulletin: Statistics of the Year Report di Kaspersky, società specializzata a livello mondiale nella sicurezza informatica. Più numerosi sono stati i trojan (su del 40,5%), programmi che entrano nei dispositivi per spiare o cancellare dati, e i backdoor (+23%) che permettono agli aggressori di controllare da remoto l’intero pc o smartphone. Che la sicurezza informatica sia un’esigenza sempre più importante per i brand è una consapevolezza che si sta formando, trasversalmente ai settori. Ma quello che spesso viene trascurato è che il sistema di aggressioni evolve, fa sistema e non esclude nulla dalle sue mire. Né le foto di famiglia né referti clinici, tantomeno documenti di identità e dati di pagamenti online. Nel dark web si trovano veri e propri listini col valore già fissato per la rivendita, tra gli altri, di patenti (dai 4 ai 21 euro), foto sui documenti (dai 33 ai 50 euro) e coordinate bancarie (fino al 10% del valore del conto). «Nessuno può dirsi al sicuro», sottolinea a ItaliaOggi Maura Frusone, head of channel di Kaspersky Italia. «A differenza di altri rischi aziendali, in questo caso il pericolo maggiore è che ci si accorge del danno solo a fatto già avvenuto. Così le aziende si ritrovano nella situazione di dover correre ai ripari, investendo maggiori risorse e occupando nuovo personale, e soprattutto nel dover gestire il danno reputazionale aggiuntivo».
Il big-bang del declino demografico doveva essere il 2031, in quell’anno il differenziale in Italia tra mortalità e nascite avrebbe dovuto superato il livello di guardia. Il Covid sta drasticamente avvicinando quella data poiché si intrecciano la potenza letale del virus e il crollo del desiderio fecondativo. È incominciata una recessione demografica che avrà non poche conseguenze socio-economiche. Alcuni aspetti della questione sono analizzati nel Rapporto Demografia e Covid-19 appena redatto da un gruppo di esperti del Dipartimento per le politiche della famiglia (Presidenza del consiglio), coordinati da Alessandro Rosina, docente di Demografia all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Secondo il Rapporto: «Con il perdurare dell’emergenza sanitaria, nel 2020 ci si attende un crollo dei matrimoni, una fortissima contrazione della mobilità interna e internazionale e a partire dal mese di dicembre anche effetti sulle nascite.
- Ivass: mantenere prudenza nei dividendi
«L’Ivass, nel fare proprie le rinnovate raccomandazioni dell’Esrb, richiede alle compagnie che intendano intraprendere una delle suddette azioni, sia con riferimento all’esercizio 2019, sia a quello in corso, di valutarne gli impatti con attenzione e senso di responsabilità e di contattare in via preventiva questo istituto per verificarne la compatibilità con gli obiettivi della raccomandazione»: è quanto raccomanda l’authority italiana sulla distribuzione dei dividenti e sulle politiche di remunerazione variabile delle compagnie di assicurazione. «L’Esrb richiede che si continui a usare estrema prudenza nella distribuzione dei dividendi, nel riacquisto di azioni proprie e nel riconoscere componenti variabili delle remunerazioni almeno fino a settembre 2021».
- Ivass, ancora prudenza per lo stacco cedole
L’autorità italiana, dunque, facendo proprio il pensiero dell’organismo di vigilanza europeo al quale ha fatto poi seguito uguale indicazione da parte dell’Eiopa, ha chiesto ai gruppi assicurativi che intendano staccare la cedola, promuovere l’acquisto di azioni proprie o reintrodurre meccanismi di retribuzione variabile, sia con riferimento all’esercizio 2019, sia a quello in corso, di valutarne gli impatti con attenzione e senso di responsabilità e di «contattare in via preventiva l’istituto per verificarne la compatibilità con gli obiettivi della raccomandazione».