Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La ripresa economica dell’Italia sarà lenta e i rischi al ribasso sono rilevanti. A prevederlo è l’Ocse nel suo ultimo Economic Outlook, aggiornando le stime per il prodotto interno lordo globale. La valutazione dell’Ocse è che, dopo il «brusco calo» del pil italiano nel 2020, pari a -9,1% (dal 10,5% stimato in precedenza), il prodotto interno lordo nazionale dovrebbe aumentare del 4,3% nel 2021 (dal +5,4% della precedente previsione) e del 3,2% nel 2022. La stima è al ribasso rispetto a quella dell’Interim Economic Outlook dello scorso marzo, che prevedeva crescita zero per il Paese. «Il lockdown» per il Coronavirus e l’incertezza «pesano sull’economia», spiega l’Ocse precisando che «il sostegno del governo ha mitigato gli effetti su imprese e famiglie». Il tasso di disoccupazione italiano salirà dal 9,4% atteso per quest’anno all’11% nel 2021 per poi calare leggermente al 10,9% nel 2022. Il «ritmo di crescita» dell’economia del Paese «avrà una grande influenza sull’evoluzione del rapporto debito pubblico-pil, che rimarrà elevato, appena al di sotto del 160%».
Senza incentivi l’auto italiana arranca. A novembre le immatricolazioni sono scese dell’8,3% rispetto allo stesso mese del 2019, fermandosi a 138.405 autovetture. Dopo il rimbalzo di settembre riconducibile in gran parte al sostegno pubblico all’acquisto e un ottobre stagnante, il mercato è tornato in rosso e pare destinato a restarci. Da inizio anno sono state vendute 515 mila auto in meno del 2019 (-29%) e, stima il Centro Studi Promotor, l’intero 2020 chiuderà con un volume di immatricolazioni inferiore a 1,4 milioni di unità. «La perdita di fatturato delle nostre aziende si attesta oggi su un valore medio di -25% rispetto al 2019», osserva Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, l’associazione dei concessionari.
Un tempo regina degli smartphone, BlackBerry prova a tornare ai fasti del passato dedicandosi alle auto intelligenti. Ieri la compagnia canadese ha stretto un accordo con Amazon per costruire un software per aiutare i costruttori a monetizzare i dati dei veicoli.
Il software dovrebbe aiutare i costruttori a utilizzare i dati di telemetria dell’auto per attivare nuove funzioni quali guida autonoma, manutenzione predittiva o assicurazioni su misura. Gli stessi dati saranno caricati sul cloud di Amazon e perciò accessibili a sviluppatori terzi che potranno così creare nuove applicazioni per l’auto connessa. Per i conducenti, infine, Ivy promette esperienze personalizzate e aggiornamenti costanti dei sistemi operativi.
UnipolSai ha deciso di regalare una copertura sanitaria Covid-19 a tutti i suoi 10 milioni di clienti. Un’iniziativa che potrebbe valere quanto la campagna precedente sui ristori RcAuto, su cui il gruppo guidato da Carlo Cimbri ha messo in conto 300 milioni. Nel caso della polizza Covid la copertura è attivabile tramite App e offre gratuitamente un teleconsulto medico attivo h24 e un video consulto specialistico con attive 20 branche della medicina, riconosce 100 euro al giorno in caso di ricovero fino a 14 giorni, e 2 mila euro in caso di terapia intensiva. «Domenica, nel primo giorni di attivazioni, abbiamo registrato 62 mila visite con l’adesione immediata di 20 mila persone», racconta Giovanna Gigliotti, amministratore delegato di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol dedicata alla salute. Il progetto prevede che UnipolSai acquisti una mega polizza collettiva da UniSalute che dovrà anche occuparsi della gestione dei sinistri.

Il Superbonus porterà a un incremento occupazionale di 100 mila addetti. L’impatto sul pil sarà di 3 punti percentuali, con una crescita stimata di 63 miliardi di euro. I numeri sono stati raccolti e pubblicati dall’agenzia per il lavoro Orienta, attraverso una nota diffusa ieri. Il report Orienta analizza in particolare gli effetti sul mercato del lavoro e sulle professionalità che saranno maggiormente coinvolte dalla misura. Secondo l’osservatorio Orienta, i settori e gli ambiti che saranno più coinvolti dal Superbonus saranno soprattutto quelli dell’edilizia e settori collegati, come l’ambito assicurativo, gli esperti e consulenti fiscali e legali, le società di progettazione e manutenzione, società finanziarie, amministratori di condominio, commercialisti.
Trasferimento alla gestione separata dell’Inps dei contributi versati (erroneamente) alla Cassa previdenziale dei dottori commercialisti (Cnpadc) per condizioni di incompatibilità «congelato»: è l’effetto dello stallo (che permane da più di un anno) della bozza di convenzione che l’Ente privato aveva inviato all’Istituto pubblico. A denunciare, oltre alla «situazione kafkiana», il «vuoto nella gestione amministrativa di annualità contributive per le quali sarebbe, invece, importante garantire la massima fluidità nel passaggio da un Ente all’altro» è il presidente della Cnpadc Walter Anedda, convinto che il pronunciamento del tribunale costituisca «un importante precedente che potrebbe render superata la convenzione bloccata, di fatto, dall’Inps», autorizzando, dice, la Cassa a trasmettere direttamente alla sua Gestione separata i contributi degli iscritti cui siano stati annullati gli anni per incompatibilità, salvaguardandone, sottolinea Anedda, «l’anzianità contributiva pregressa».
  • Ddl malattia a rischio sospensione
Appello (trasversale) alla presidente del Senato Elisabetta Casellati, affinché il disegno di legge sul differimento dei termini per malattia, o infortunio del professionista (1474) non interrompa la corsa: è scaturito ieri, nella commissione Giustizia, dov’è stato deciso di invocare una «deroga» alla numero uno dell’Assemblea che il 18 novembre aveva chiesto, in una lettera ai vertici degli organismi parlamentari, di limitare i lavori alla conversione dei decreti legge e ai pareri sugli atti del governo «connessi all’emergenza sanitaria in corso». Senza tale assenso, l’iter del testo, sottoscritto da esponenti di tutti i partiti, non potrebbe proseguire. Nell’ultima seduta sono stati depositati gli emendamenti, tra cui quello del primo firmatario, il senatore di FdI Andrea de Bertoldi per includere il Coronavirus tra le patologie che possono comportare la possibilità di fermare le scadenze (si veda ItaliaOggi del 12 novembre 2020). E che, dichiara, auspica arrivi da Casellati «quel via libera all’esame del ddl che i professionisti chiedono e aspettano».
  • Life Ada (ADaptation in Agricolture)
É il progetto per aumentare la resilienza del settore agricolo che avrà UnipolSai come capofila che mira a fornire a produttori e agricoltori le conoscenze per adattarsi ai cambiamenti climatici. L’iniziativa potrà contare su un budget totale di quasi 2 mln di euro, partirà in Emilia-Romagna e sarà poi esteso a Veneto, Toscana e Lazio per un totale di 6mila agricoltori e Organizzazioni di Produttori in tre filiere: prodotti lattiero-caseari (Parmigiano Reggiano), vino, frutta e verdura.
  • Cr Fondiario gestirà Npl per 1,67 mld
Credito fondiario è subentrata nei ruoli di master servicer e special servicer nella gestione di un portafoglio di crediti non performing per un valore nominale lordo di 1,67 miliardi di euro. A seguito di questa e di altre concluse nel trimestre, il totale dei crediti gestiti dall’istituto quale special servicer a fine anno ammonterà a circa 19 miliardi di euro. Il portafoglio, originariamente ceduto e cartolarizzato con il collocamento dei titoli nel 2007, comprende crediti di natura bancaria di tipo secured, in prevalenza nel Sud Italia, e sarà gestito nell’ambito di una nuova cartolarizzazione. Attualmente Credito fondiario gestisce quale servicer oltre 40 veicoli di cartolarizzazione ex lege 130/99 per un valore nominale intorno a 50 miliardi. «In questa seconda parte dell’anno», ha spiegato il vicedirettore generale Mirko Briozzo, «stiamo concludendo con successo numerose operazioni che ci vedono attivi su tanti fronti: dall’acquisto di portafogli sia Npl sia Utp, alla presa in carico di mandati di servicing per conto di investitori istituzionali, al lancio di operazioni Gacs».

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  • Intesa-Einaudi: «Ora le famiglie attingono di più ai risparmi»
Una famiglia italiana su due, per l’esattezza il 47%, è costretta a ricorrere ai risparmi per fronteggiare le difficoltà provocate dalla pandemia da Covid-19. Il dato emerge dall’indagine sul «Risparmio e le scelte finanziarie degli italiani nel 2020» realizzata dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi. Se si guarda alle fasce di età del campione, le difficoltà hanno aggredito in particolare le famiglie degli ultra 55enni (25,4%) non ancora in pensione. Inoltre, l’impatto ha afflitto il 28% di coloro che sono collocati nella classe di reddito inferiore del campione (fino a 1.600 euro mensili), mentre ha appena lambito (5,7%) la categoria di chi ha un reddito superiore a 1.600 euro. E così, per effetto della pandemia, le differenze di reddito, già emerse dopo la crisi del 2009 e che da qualche anno sembravano in diminuzione, sono tornate a farsi vedere. Di contro rispetto a questi dati, le famiglie che possono permetterselo hanno aumentato fino al 20% la quota di reddito risparmiata. Perché la pandemia fa esplodere il risparmio precauzionale, con i depositi bancari cresciuti di 126 miliardi nei 12 mesi terminanti a settembre. Gli impieghi vanno ai fondi pensione (12,7%), stabili, mentre salgono dal 10 al 14% i possessori di polizze. Gli obbligazionisti (21,6%), sono vicini a chi sceglie il risparmio gestito ( 17,3%).
  • L’allarme dell’auto: a novembre -8,3%. “Subito incentivi”
Il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi da tutta la filiera automobilistica italiana, Anfia, Federauto, Unrae, aveva una ragione: dopo un ottobre già negativo (-0,2%), in novembre il mercato dell’auto in Italia ha registrato un -8,3% con 138.405 immatricolazioni. Sono mancata più di 12.500 unità che confermano, per il 2020, una quota di oltre mezzo milione di auto prodotte e vendute in meno nel nostro Paese. Gian Franco Soranna, direttore Federauto, ha aggiunto che “esauriti gli incentivi, il mercato dell’auto è tornato a scendere con un calo di ordini che, nelle zone più critiche, è arrivato a superare il 70%. Di questo passo ci avvieremo a chiudere il 2020 con una flessione del 30% rispetto al 2019”.

 

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  • Italia, novembre in rosso per il mercato dell’auto Pesa la fine degli incentivi
A novembre il mercato dell’auto chiude in rosso con una flessione negativa dell’8,34% rispetto allo stesso mese del 2019. In Italia si sono immatricolate 138.405 vetture. Spicca l’andamento di Fca in controtendenza: le vendite crescono, per il terzo mese, e il balzo è dell’1,4%. La quota del mercato è aumentata del 2,4% dal 22,57 al 24,97%. Un effetto prodotto dall’uscita dei nuovi modelli, come le Jeep 4xe ibride plug-in, le Fiat Panda e 500 e la Lancia Ypsilon Hybrid. Negli undici mesi le immatricolazioni del gruppo sono 299.690, in calo del 28,83% sull’analogo periodo del 2019 e quota stabile al 23,7%. D’altronde è ancora forte l’accelerazione delle vetture ibride (+206,7%), plug-in (+403%) ed elettriche (+350%) grazie alle immatricolazioni di contratti precedenti. Si tratta dell’onda lunga degli incentivi governativi che ha favorito le nuove vetture uscite ma che ormai si sta esaurendo. Gli esperti chiedono nuove misure di sostegno per evitare altri crolli nei prossimi mesi.

  • Auto, da gennaio a novembre immatricolazioni giù del 29%
Il dato sul mercato auto italiano che torna a flettere a novembre (-8,3% di immatricolazioni) arriva nel giorno in cui sembra riaprirsi la partita dei bonus auto in Parlamento. Un intervento chiesto a gran voce dalle categorie produttive, che incassa il plauso anche dei sindacati. Esaurita la spinta degli aiuti nel periodo estivo, le immatricolazioni hanno ricominciato a contrarsi con una perdita di volumi da inizio anno pari al 29% rispetto al 2019 e con una previsione di vendita, per il 2020, pari a circa 1,4 milioni di autovetture. Lontano dunque dalla soglia dei due milioni sfiorata nell’ultimo biennio. E se le autovetture frenano, torna invece a crescere il mercato delle due ruote come evidenzia l’Ancma con un +18,7% sullo stesso mese del 2019. A novembre una vettura su tre era ibrida, plug-in o elettrica, con percentuali di crescita a tre cifre.
  • In gestione portafoglio Npl da 1,7 miliardi
Credito Fondiario, banca attiva nel settore del servicing e degli investimenti in portafogli di crediti deteriorati, subentra nei ruoli di Master Servicer e Special Servicer nella gestione di un portafoglio di crediti non performing per un valore nominale lordo di 1,67 miliardi. A seguito di questa operazione, e delle altre concluse nel corrente trimestre, il totale dei crediti gestiti da Credito Fondiario quale Special Servicer a fine anno ammonterà a circa 19 miliardi.
  • H-Farm, il nuovo piano con i fondi di Caf e Cattolica
È passato esattamente un anno dall’ultima operazione di rafforzamento patrimoniale di H-Farm, allora sottoscritta quasi interamente da Cattolica attraverso l’emissione di strumenti finanziari partecipativi. Dodici mesi dopo molto è cambiato e non solo perchè la società ha praticamente concluso una nuova operazione di patrimonializzazione, incassando 18,6 milioni, in parte attraverso aumento di capitale (rivolto per una quota al mercato, per un’altra a investitori qualificati), in parte attraverso prestito obbligazionario. È mutata innanzitutto la guida della società: a gennaio di quest’anno è stato prima cooptato in consiglio e poi nominato amministratore delegato Alberto Grignolo, ex coo di Yoox. Anche Cattolica ha fatto la sua parte. La compagnia assicurativa ha messo sul piatto circa 178 mila euro per il Poc e 179 mila euro per l’iniezione di liquidità. Mossa che ha portato comunque a una leggera diluizione: la partecipazione in H-Farm è scesa dal 4,49% al 3,78%.
  • Seconda ondata di Npl tra 60 e 100 miliardi
La seconda ondata per i crediti deteriorati delle banche italiane viene stimata sul mercato «tra i 60 e i 100 miliardi nei prossimi 3-4 anni». Inoltre la pandemia «ha peggiorato i flussi di cassa delle cartolarizzazioni e degli incassi dei portafogli di npl in gestione». A fotografare l’attuale situazione del mercato italiano dei crediti deteriorati è l’amministratore delegato di Prelios, Riccardo Serrini, che ha parlato davanti alla Commissione d’inchiesta sulle banche.
  • Rinviabili i contributi, non i premi Inail
L’articolo 2, comma 1, lettera c) del decreto Ristori quater dispone lo slittamento dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali in scadenza nel mese di dicembre vale a dire quelli di competenza del mese di novembre, secondo le regole valide per l’aspetto fiscale. La norma si riferisce ai soli contributi: ne deriva – come peraltro già confermato per la sospensione dei contributi in scadenza a novembre – che i premi Inail sono da considerarsi non interessati al differimento. Anche in questo caso, come l’Inps avrà modo di confermare, si ritiene che possano considerarsi sospese le rate in scadenza a dicembre, ma esclusivamente riferite alle rateazioni contributive in fase amministrativa concesse dall’Inps. Di conseguenza la dilazione non interessa le rateazioni e le sospensioni previste dalle varie norme precedentemente emanate in materia di Covid 19.
  • Dalla Cassa dottori trasferiti all’Inps i contributi incompatibili
Il trasferimento all’Inps gestione separata dei contributi “erroneamente” versati alla Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti può avvenire anche in assenza di una convenzione (che attualmente manca) tra i due enti. A sostenerlo il tribunale di Milano, sezione lavoro, con la sentenza depositata il 4 novembre. A rivolgersi al tribunale è stato, nel 2019 un dottore commercialista che, per aver svolto dal 1997 al 2003 e negli anni 2008 e 2009 l’attività di presidente di socio di Srl con potere gestorio, si è visto non riconosciute queste annualità contributive dalla Cassa di appartenenza. Una situazione non rarissima tra i dottori commercialisti, che ignorando l’incompatibilità (prevista dallo Statuto) proseguono i versamenti contributivi alla Cassa e non si iscrivono alla gestione separata Inps. Per risolvere queste situazioni Cassa dottori commercialisti ha consegnato all’Inps da oltre un anno la bozza di una convenzione (in base a quanto previsto dalla circolare Inps 45/2018) per consentire il trasferimento alla gestione separata delle annualità contributive versate erroneamente alla Cassa dagli iscritti in situazione di incompatibilità.

  • Il mercato automobilistico francese a novembre ha limitato i danni
Uno stallo, ma non un crollo. Mentre la chiusura delle concessionarie ha fatto temere il ripetersi dell’incubo vissuto durante il primo lockdown (con un crollo dell’89% in aprile), il mercato automobilistico francese è riuscito a limitare i danni nel mese di novembre. Secondo i dati pubblicati martedì mattina dal Comité des constructeurs fraçais d’automobile (CCFA), le immatricolazioni di automobili nuove sono scese “solo” del 27,03% il mese scorso rispetto allo stesso periodo del 2019, a 126.048 unità.
  • Dopo l’acquisizione di XL e il Covid, AXA punta sulla sobrietà
AXA gioca la carta della continuità e della sobrietà. A più di due anni dall’acquisizione di XL per 15 miliardi di dollari e alla fine di un anno segnato dalla crisi del Covid-19, l’assicuratore francese ha presentato martedì un nuovo piano strategico triennale in linea con il precedente, incentrato sulla crescita organica, sulla redditività delle attività delr amo danni, sullo sviluppo del ramo salute e su un risparmio di 500 milioni di euro. “Voglio che ci concentriamo prima di tutto sulla crescita organica”, ha sottolineato il CEO di AXA Thomas Buberl in un’intervista a “Les Echos”. Nel presentare il suo piano “Driving Progress 2023”, AXA ha voluto dimostrare agli investitori che la crisi economica e sanitaria non ha messo in discussione la sua strategia. Al contrario. In un momento in cui gli assicuratori si trovano a dover affrontare tassi d’interesse costantemente bassi, “siamo molto meno esposti di prima ai rischi finanziari”, sottolinea Thomas Buberl.