di Marco Vignali
Nei primi nove mesi del 2020 la pandemia di Covid-19 ha provocato un brusco arresto del credito al consumo, con le erogazioni che si sono ridotte di circa un quarto (-24,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sul credito al dettaglio realizzato da Assofin, Crif e Prometeia. Nel terzo trimestre dell’anno si è registrato un parziale recupero, in linea con il graduale miglioramento degli indicatori macroeconomici durante i mesi estivi e con l’allentamento delle misure a contenimento della pandemia in atto. Stando a quanto riportato nella relazione redatta congiuntamente dalle associazioni, nei primi nove mesi dell’anno sono inoltre cresciute le erogazioni complessive di mutui immobiliari, trainate dal boom delle surroghe. In aggiunta, con l’arrivo della seconda ondata di contagi, i flussi di credito al consumo stanno mostrando un nuovo peggioramento, sebbene con cali più contenuti rispetto a quelli registrati in primavera. Per ciò che riguarda da vicino l’aspetto legato al credito al consumo, anche se nei primi nove mesi del 2020 le erogazioni complessive hanno registrato una forte contrazione, nel terzo trimestre dell’anno si sono osservati segnali di recupero, con crescite a doppia cifra per alcuni prodotti. «In particolare», si legge nel documento, «i finanziamenti destinati all’acquisto di auto e moto, sono cresciuti del 16,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, principalmente grazie all’evasione degli ordini dei mesi precedenti, alla spinta fornita dagli incentivi e dalla maggiore necessità di mobilità individuale e sostenibile. Le erogazioni complessive del settore nei primi nove mesi hanno chiuso, tuttavia, in negativo, con un calo del 18,3%». Inoltre, sempre nel terzo trimestre dell’anno, i finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni e servizi, sono riusciti a replicare i volumi di un anno prima, recuperando in parte il deciso calo della prima metà dell’anno. Nel terzo trimestre è stata trainante la buona performance dei finanziamenti per mobili/arredamento (+14,4%), grazie alle riaperture dei punti vendita nonché alla crescente esigenza di rendere la casa più efficiente e confortevole. Nel medesimo periodo, sono tornati in territorio positivo i flussi dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione (+5,2%), prodotto rivolto prevalentemente a categorie di soggetti meno soggette agli impatti negativi sul reddito indotti dalla pandemia, mentre i prestiti personali sono risultati la forma tecnica che più ha risentito della crisi in atto, chiudendo i primi 9 mesi del 2020 a -35,4%. Riguardo i mutui casa, nei primi tre trimestri dell’anno le erogazioni alle famiglie sono cresciute nel complesso del 12,7%. Dopo il brusco arresto nei primi due trimestri dell’anno, hanno messo a segno una crescita del 6,9%. Nel corso del 2020 «la rischiosità nel credito al dettaglio ha invertito la tendenza ed è tornata a crescere. Per il credito al consumo a settembre 2020 il tasso di default è salito all’1,9%, riflettendo la dinamica più accentuata dei prestiti personali. I prestiti finalizzati mostrano invece una certa stabilità. (riproduzione riservata)
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