di Teresa Campo e Andrea Montanari
Itempi per la definizione del dossier Project Dream di Enpam (valore 1 miliardo), complice la pandemia e la scarsa tenuta del settore immobiliare, residenziale a parte, si sono allungati. Se inizialmente le offerte vincolanti per il portafoglio di proprietà dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici italiani, presieduto da Alberto Oliveti, erano attese per l’autunno inoltrato e poi per il prossimo gennaio, adesso le indiscrezioni di mercato indicano a fine marzo la deadline imposta dal venditore e dall’advisor Deloitte. E se inizialmente erano stati invitati 18 potenziali pretendenti, la rosa si è via via ristretta a 8-9 soggetti interessati. Di questi, però, tre sono in netto vantaggio. E l’unica cordata al momento presente, pare essere la più avvantaggiata. Perché, come già riferito da MF-Milano Finanza nei mesi scorsi, il consorzio composto da Bain (attivo anche su Progetto Brera, ovvero il pacchetto di crediti bancari relativi al Gruppo Statuto messi in vendita dal BancoBpm), l’americana Hines, guidata in Italia da Mario Abbadessa, Prelios e la controllante Usa Davidson Kempner ha da tempo studiato il dossier e intende definire l’operazione.
Ad affiancare in qualche modo questa cordata (assistita dall’advisor Mediobanca e dagli studi legali Dentons e Linklaters), potrebbe poi essere anche Antirion, la sgr indipendente che ha avuto tra i suoi quotisti lo stesso Enpam. A sfidare questo pool di investitori ci sono in particolare il fondo Apollo del director Alessandro Bozzano (assistito dall’advisor Lazard), e Gwm, guidato in Italia dal country manager Roberto Tamburrini, affiancato dal managing partner Antonino Errigo. Il corposo dossier (68 immobili di proprietà) è comunque valutato con attenzione anche da altri operatori nazionali ed esteri del settore real estate a partire da Dea Capital Re, Allianz, Jp Morgan e Deutsche Bank. Fuori dai giochi è invece Blackstone.
Nel dettaglio il perimetro di Project Dream comprende 31 asset direzionali (superficie lorda complessiva di 520 mila mq), 10 hotel (145 mila mq) sparsi tra Roma, Milano, Abano Terme e Montegrotto, cinque proprietà retail (30 mila mq), una caserma nella capitale, e un polo logistico (90 mila mq). Oltre a 17 immobili a destinazione residenziale sul territorio nazionale per un totale di 250 mila mq. Un portafoglio ampio e articolato che tra l’altro richiede, per diverse delle due componenti, interventi di riqualificazione strutturale. Un tema da non sottovalutare per i compratori. (riproduzione riservata)
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