di Matteo Rizzi
Italia paradiso fiscale dei risparmi altrui. Ammontano a 334 miliardi di dollari i depositi nelle banche italiane, e almeno 126 sono da considerare anormali rispetto alla dimensione del paese. L’effetto: 4 miliardi di gettito persi per gli altri paesi. L’Italia non è il paese per società o per chi fa impresa, ma per chi vive di rendita, sembrano dire i numeri che emergono della ricerca del Tax Justice Network, «The State of Tax Justice 2020».
L’Italia perde ogni anno a causa dei paradisi fiscali circa 12 miliardi di dollari, ma non è trascurabile l’effetto che l’Italia ha sugli altri paesi, soprattutto in merito all’evasione fiscale di individui facoltosi. L’effetto negativo italiano sul gettito delle società per gli altri paesi è calcolabile in soli 31 milioni di dollari, mentre quello sulla ricchezza privata arriva a una consistente cifra di 4 miliardi di dollari. In totale l’Italia è responsabile per 1.01% di perdite fiscali globali.
Fra le 15 giurisdizioni al mondo con un valore di depositi fuori dal normale, l’Italia arriva alla decima posizione. E dei 334 miliardi di depositi totali, secondo il Tax Justice Network, circa 126 miliardi rappresentano un’anomalia nel panorama finanziario internazionale, circa il 38% dei depositi in Italia. In Europa ci superano solo i soliti noti, come Lussemburgo, Paesi Bassi e Irlanda, ma anche Francia e Regno Unito.
Le perdite fiscali a causa della ricchezza degli italiani nascosta all’estero ammonta a circa 3,6 miliardi. Il bilancio rimane comunque positivo di quasi un miliardo di dollari. Grazie alle elaborazioni del Tax Justice Network, sono 166.5 i miliardi di ricchezza italiana nascosti all’estero, un valore che rappresenta quasi il 7% del pil. Molto più consistente invece la perdita di gettito causata dagli abusi delle società, che arriva a toccare gli 8,8 miliardi di dollari.
I paesi a reddito più elevato sono responsabili del 98% delle perdite fiscali dei paesi in tutto il mondo, costando ai paesi oltre 419 miliardi di dollari di tasse andare in cenere ogni anno, mentre i paesi a reddito più basso sono responsabili solo del 2% delle perdite, costando oltre 8 miliardi di dollari di tasse perse. Dei totali 427 miliardi di dollari di tasse perse ogni anno a causa dei paradisi fiscali, 245 miliardi di dollari sono direttamente imputabili all’abuso fiscale da parte delle multinazionali, mentre 182 miliardi di dollari sono da attribuire all’evasione fiscale privata.
Le multinazionali hanno risparmiato spostando 1.380 miliardi di dollari di profitti dai paesi in cui sono stati generati verso i paradisi fiscali, dove le aliquote delle imposte societarie sono estremamente basse o inesistenti. Gli evasori fiscali privati hanno pagato meno tasse immagazzinando un totale di oltre 10.000 miliardi di dollari in attività finanziarie offshore.
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