Global Mobile Consumer survey 2019 di Deloitte: utenti pronti a cambiare operatore con il 5G
Smartphone per giocare, per la casa e i servizi in città
di Francesca Sottilaro

Se si lavora sempre con il cellulare, si hanno figli incollati al telefono per giocare a Fortnite, si parla in modalità video con i nonni anziani e in città ci si muove tramite app (per la spesa, la bicicletta, il car sharing), ebbene si rientra a puntino nel quadro della Global Mobile Consumer Survey 2019 di Deloitte che pure per gli italiani ha stimato una smart life, in una smart city, accompagnati dall’inseparabile smartphone.
Del mezzo in questione, infatti, non se ne fa più a meno: in misura trasversale a tutte le fasce d’età ha un tasso di penetrazione del 93% e fra i cittadini nella fascia 65-75 anni, è cresciuto di 6 punti percentuali in un anno. Assieme all’internet delle cose (IoT) sono il Sacro Graal cui attingere anche per la forma fisica o migliorare la qualità della vita grazie a una gestione autonoma dei dati e delle informazioni: fra gli under 34, un italiano su 4 ha uno smart watch o una fitness band.

Se i dati scientist da tempo parlano di un’esplosione dei dispositivi Deloitte conferma che si sta arrivando a un nuovo picco: nelle case degli italiani gli oggetti smart sono cresciuti del 6% dal 2018 e dalla Tv intelligente si è passati agli assistenti vocali per integrare i sistemi della casa che gli italiani vogliono sempre più controllata. Tre su 5 sono disposti a spendere 17 euro al mese gestirla dallo smartphone.

In città il fenomeno si amplifica: 5 italiani su 6 confidano nelle soluzioni di smart city per aumentare la vivibilità, si tratti di salute, mobilità ed efficientamento energetico. Sono ritenute infatti le tre voci più importanti e gli interessi variano in funzione della fascia di età: ambiente per i più giovani (48%), mobilità intelligente per i lavoratori (da 49% a 54%) e, infine, ambito sanitario per i senior (55%).

Nonostante i recenti dati sul rallentamento negli acquisti di smartphone la telefonia mobile ha visto crescere l’utilizzo grazie alla disponibilità di giga illimitati inclusi nelle offerte e 2 giovani su 5 non vedono l’ora di passare al 5G per passare a contenuti più impegnativi visto che oltre un terzo degli under 34 guarda contenuti in streaming direttamente da mobile. Non solo, a ridosso dell’accensione della rete di quinta generazione, prevista per il 2020, i consumer italiani si mostrano molto interessati a effettuare un cambio dalla loro attuale rete: metà degli intervistati intende procedere allo switch non appena sarà disponibile con un’intenzione più marcata presso i giovani. Il 66% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni si dichiara altamente propenso al cambio non appena sarà lanciata sul mercato.
«L’incremento delle performance di rete permetterà di fruire di ulteriori servizi a valore aggiunto attraverso il proprio smartphone», spiega Andrea Laurenza, Equity Partner Deloitte e Leader del settore Technology, Media & Telecommunications. «La maggior parte delle potenzialità del 5G per i consumatori tuttavia, sono, ad oggi, ancora sconosciute. Non si tratta esclusivamente di un accesso più rapido alla rete, ma della possibilità di sviluppare nuovi modelli di business per i brand».
La ricerca di Deloitte, il cui campione rappresentativo intervistato non comprende cittadini under 18, mostra gli italiani fino ai 75 anni come appassionati gamer, con un italiano su due coinvolto, uomini e donne, che accede ai videogiochi grazie alle varietà offerta degli smartphone: il 15% effettua acquisti in-app per equipaggiamenti o sbloccare fasi, per una spesa media di circa 20 euro al mese. «Una delle possibili evoluzioni derivanti dalla connessione di quinta generazione è proprio l’introduzione dello streaming o del cloud per il mobile gaming, grazie al quale i videogiocatori avranno la possibilità di connettersi ovunque tramite il proprio mobile senza rinunciare alle prestazioni di un computer», aggiunge Laurenza.

I consumatori stanno cambiando le modalità di utilizzo dello smartphone che ha un ruolo sempre più centrale anche per l’intrattenimento con contenuti medio-lunghi, come file o serie tv in streaming. Aumenta anche la fruizione di contenuti media da mobile: il 60% del campione è iscritto a provider di intrattenimento, video in streaming o musicali, e un intervistato su quattro vi accede direttamente dal proprio cellulare, registrando un trend in crescita di quattro punti percentuali rispetto a dodici mesi fa. L’evoluzione è ancora più evidente presso le fasce più giovani, dove circa il 40% degli under 34 effettua l’accesso direttamente dal mobile a contenuti video e musica.
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