Gli attacchi informatici e la perdita/violazione dei dati dominano la lista dei pericoli più temuti dai dirigenti, a dimostrazione che i rischi informatici hanno ormai soppiantato le indagini di qualsiasi tipo nelle preoccupazioni del top management.
È questo uno dei dati emergono dalla sesta relazione annuale “D&O: Personal Exposure to Global Risk“, lanciata da Willis Towers Watson in collaborazione con Allen & Overy, sulla responsabilità degli amministratori, che delinea il cambiamento della cultura del rischio tra i senior manager.
Quest’anno, il 51% delle società ad azionariato diffuso ha dichiarato di aver subìto un importante attacco informatico o una massiccia perdita di dati, contro il 30% del 2017.
Alla richiesta di dare una priorità ai rischi che affrontano nelle loro attività, oltre la metà delle imprese intervistate (52%) ha indicato come estremamente preoccupanti il rischio della perdita di dati, della loro violazione o i rischi legati al nuovo General Data Protection Regulation (GDPR) dell’Unione Europea. Esattamente il 50% ha indicato gli attacchi informatici come fonte di un livello di ansia altrettanto alto. Quando questi due pericoli si manifestano insieme – dal momento che sono spesso interconnessi – diventano un’enorme preoccupazione per il top management. Le recenti multe inflitte ai supermercati e i conseguenti danni di reputazione derivati da tali violazioni dimostrano quanto seriamente queste vengano prese.
Altri risultati chiave del sondaggio:
- negli ultimi 12 mesi, il 43% dei grandi datori di lavoro e il 38% delle società quotate in borsa sono stati oggetto di regulatory claim che hanno coinvolto un dirigente; le indagini rimangono quindi sul podio dei rischi;
- l’attenzione normativa sulla responsabilità del personale sta modificando il comportamento delle aziende, il 60% di quelle intervistate afferma che questo fattore sta influenzando i processi decisionali;
- il 72% delle società ad azionariato diffuso sono preoccupate per l’attuale clima economico e il 72% per i rischi geopolitici – in aumento rispetto al 59% dello scorso anno;
- la legislazione in materia di salute e sicurezza che influenza il business di un’azienda è divenuta ora una preoccupazione importante per il 37% dei partecipanti, contro il 18% degli intervistati dello scorso anno
“In un contesto come quello attuale, in cui le aziende sono quotidianamente sottoposte al rischio di attacchi cyber o di rilevanti perdite di dati, è fondamentale per gli amministratori e i top manager comprendere quali siano le soluzioni disponibili per la protezione della responsabilità personale attraverso l’integrazione e le sinergie ottenibili tra polizze D&O e Cyber” ha commentato Maurizio Arecco – Chief Broking Officer & Head of Specialties – Willis Towers Watson Italia.