I fondi pensione negoziali sono finalmente pronti a investire in economia reale. Un progetto aperto da anni che dopo un lungo periodo di confronto sta ora prendendo forma, assicura Giovanni Maggi, presidente di Assofondipensione, con otto fondi che hanno già dato adesione all’iniziativa. L’argomento sarà tra i punti cardine della prossima assemblea annuale dell’associazione che si terrà a Roma l’11 dicembre.
L’approvazione da parte dell’Unione europea della nuova Normativa sulla Privacy 2016/679, più comunemente definita Gdpr, ha generato non poca confusione. Questo perché il nuovo testo non sostituisce completamente il vecchio codice sulla privacy, ma piuttosto introduce numerose modifiche e nuove regole per le organizzazioni che detengono e trattano dati di persone fisiche residenti nei Paesi dell’Unione.
Un emendamento di Centemero (Lega) prevede che il 3% del patrimonio dei Piani Individuali di Risparmio vada alle pmi.
C’è anche la proposta di inserire un vincolo per i Pir di investire il 3% del patrimonio in società quotate su mercati come l’Aim tra gli emendamenti allo studio del governo. Ad avanzarla è il deputato Giulio Centemero della Lega, che nel suo testo parla di imporre questo ulteriore vicolo di destinazione dei capitali raccolti dai Piani individuali di risparmio in strumenti non negoziati nei mercati regolamentati o nei sistemi di negoziazione di piccole e medie imprese, oltre al 70% già vincolato dalle normative vigenti.
I soci storici di Mediobanca si riuniranno oggi in assemblea per fare il punto sul futuro nucleo di controllo. Come anticipato sabato I° dicembre da MF-Milano Finanza, la bozza preparata dal presidente Angelo Casò apporta alcune modifiche sostanziali al vecchio sindacato, allentandone i vincoli per lasciare le mani libere ai sottoscrittori.
Il giudice federale Richard Leon si è detto preoccupato per la decisione del Dipartimento di giustizia Usa di dare via libera all’acquisizione da quasi 70 miliardi di dollari (61,7 mld euro) di Aetna da parte di Cvs Health. Il magistrato ha dichiarato che Cvs dovrà probabilmente gestire gli asset di Aetna separatamente, mentre valuterà la risoluzione trovata fra le aziende e il governo.
I «baby boomers» (protagonisti dell’eccezionale aumento demografico nel Nord America e in Europa tra 1945 e 1964) iniziano a tratteggiare la «gobba» previdenziale dell’Enpav: l’Ente previdenziale dei veterinari assiste, infatti, alla crescita dei propri pensionati (dai 6.897 del 2018 ai 7.283 previsti nel 2019, anno nel quale la spesa per prestazioni si stima ammonterà a 47 mln di euro, al confronto con i 43,5 dei 12 mesi precedenti), anche, in piccola parte, per effetto del nuovo istituto del cumulo gratuito dei contributi, operativo dallo scorso mese di marzo.
La libera professione vanta sempre più «appeal» tra gli psicologi: nel 2019, infatti, si stima che gli iscritti all’Ente previdenziale di categoria (Enpap) varcheranno la soglia delle «62.612 unità, con un incremento netto prudenziale di circa 2.100» associati (+3,48%, rispetto agli oltre 60 mila previsti alla fine di quest’anno). E, intanto, prosegue l’impegno della Cassa per «rimpinguare», al di sopra della media quinquennale del pil, i montanti contributivi della platea (la rivalutazione è stata «pari al 2,9708% per il 2015 e al 3,0831% per il 2016»), poiché complessivamente sono stati accreditati 42 milioni di euro, riversando, così, pressoché integralmente il risultato positivo disponibile della gestione finanziaria.
- Mediobanca più «libera» sulle Generali
L’Ecofin ha dato ieri il via libera al «pacchetto bancario» e nel testo è compresa l’estensione al 2024 del «Danish compromise», che consente agli istituti creditizi di non dedurre dal capitale primario, quello di migliore qualità, le partecipazioni nelle assicurazioni. In Italia il soggetto più direttamente interessato è Mediobanca, che ha in portafoglio il 13,04% di Generali. Il «compromesso danese» doveva scadere al fine 2018. Piazzetta Cuccia aveva inizialmente determinato la quota relativa all’eventuale cessione intorno al 3%. E tale vendita è stata prevista come possibile nei due ultimi piani industriali. Nel frattempo però l’istituto guidato da Alberto Nagel ha conseguito un rilevante rafforzamento patrimoniale e ora il suo Core tier 1 ratio (il Cet 1: cioè il rapporto fra il capitale di migliore qualità e l’attivo ponderato per il rischio) è fra i più alti in Europa, pari al 14,2%.
- Chimica, calano infortuni e malattie Sicurezza sul web
È una battaglia continua, in cui non si può mai abbassare la guardia, condotta a suon di contrattazione, comunicazione su buone prassi, iniziative congiunte di imprese e sindacati, quella che chimica e farmaceutica conducono contro gli infortuni: il risultato, come è stato detto ieri in occasione della giornata nazionale sicurezza salute e ambiente, (voluta dalle parti sociali, Federchimica, Farmindustria, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil) è che negli ultimi 8 anni la riduzione delle malattie professionali e degli infortuni, rapportati alle ore lavorate, è avvenuta a un ritmo medio annuo rispettivamente del 5% e del 4,2%.
- Generali, intesa fra i grandi soci per il terzo mandato a Galateri
I giochi sarebbero quasi fatti. I grandi soci di Generali sarebbero pronti a mettere mano allo statuto per modificare la norma che fissa in 70 anni il limite di età massima del presidente. Eliminando così quel vincolo che oggi escluderebbe l’attuale numero uno, Gabriele Galateri di Genola, dalla corsa per la riconferma. L’aggiustamento verrebbe fatto direttamente all’assemblea di approvazione del bilancio la prossima primavera, ovviamente in sede straordinaria. Sfruttando peraltro una sorta di assist fornito dal regolamento Ivass numero 38, datato 3 luglio 2018. Il regolamento impone infatti al Leone di intervenire sul proprio statuto entro il giugno 2019 per definire «la previsione del ruolo non esecutivo del presidente».
- Ivass, la raccolta premi sale del 5,1% in sei mesi
Nei primi sei mesi del 2018, ha annunciato ieri l’Ivass, la raccolta premi nei rami vita e danni del mercato assicurativo italiano è stata pari a 75 miliardi di euro, in aumento del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2017. L’incremento, ha spiegato l’istituto di vigilanza, è dovuto prevalentemente al settore vita, cresciuto del 6,2% (+3,1 miliardi di euro) su base annua. Il “vita”, che ha raccolto premi per 56,2 miliardi di euro, rappresentando il settore prevalente nel mercato italiano, sta recuperando la flessione registrata negli ultimi due anni. La raccolta è cresciuta in tutti i rami: di 1 miliardo di euro per le polizze vita tradizionali e di 515 milioni di euro per le unit e index-linked.
- Reale accelera sulla sostenibilità
Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua, sottolinea come per la compagnia torinese «sostenibilità e mutualità si mischiano da 190 anni perché radicati nel nostro Dna». Qualche esempio? «Siamo la prima compagnia del mercato italiano certificata ambientale dal 2012 – sottolinea il manager – e nel 2017 abbiamo creato una Fondazione di gruppo che viene alimentata con l’1% dell’utile consolidato e lavora su tre dei principali goals al 2030 dell’Onu, declinati da Reale, che ieri ha preso parte al Forum Sostenibilità organizzato da 24Ore Business School e Il Sole24 Ore: l’inclusione sociale dei giovani, la resilienza all’impatto delle catastrofi naturali e i temi di salute e welfare».
- Colpa medica a impatto ridotto sugli interventi «salvavita»
In caso di intervento d’urgenza, “salva vita” il paziente, che riporta una lesione permanente, come conseguenza prevedibile dell’atto, non ha diritto al risarcimento del danno se non dimostra che, se informato dei risvolti, avrebbe rifiutato l’intervento. La Cassazione (sentenza 31234) accoglie il ricorso di una casa di cura, condannata a pagare 244 mila euro.
L’uomo, affetto da un cancro alla gola, si era rivolto ai giudici, perché nel corso di un terzo intervento, eseguito d’urgenza, aveva perso la capacità di parlare come conseguenza dell’asportazione della laringe. Un “risvolto” prevedibile per i medici, ma non per il malato.
- Buone notizie per i risparmiatori: Allianz mantiene i rendimenti sull’assicurazione vita stabili
Il leader del mercato tedesco mantiene i rendimenti garantiti sulle polizze vita stabili. Un segnale forte che non si sa se verrà seguito dal resto degli operatori del settore.
- Gli uragani costeranno cari agli assicuratori
Gli Stati Uniti e il Giappone sono stati colpiti da un numero insolitamente elevato di catastrofi naturali. La stagione di quest’anno è una delle più costose di sempre. Secondo i calcoli di Munich Re, quest’anno gli uragani hanno causato perdite di circa 51 miliardi di dollari. Molto meno dei 220 miliardi di dollari del 2017, ma più della media nel lungo termine di 34 miliardi di dollari.
Gli assicuratori dovrebbero sostenere circa 25 miliardi di dollari dei costi totali, due terzi in meno rispetto all’anno precedente, ma il doppio della media a lungo termine.