Risparmi su reddito di cittadinanza e quota 100, una web tax in arrivo, maggiori prelievi sui giochi e vendite di immobili per 1,2 miliardi di euro. Tutto in un maxiemendamento scritto in fretta e furia
di Andrea Pira
Dalla manovra del cambiamento al cambiamento di manovra. La battuta sul destino della prima legge di Bilancio del governo pentaleghista non fa che ricalcare il destino di un testo, modificato in profondità con un maxiemendamento che di fatto recepisce l’intesa raggiunta con l’Unione europea. Dalla A alla Z ecco tutti i contenuti
Accantonamenti. Ammontano a 2 miliardi di euro le somme per il 2019 congelate per mantenere i saldi invariati. Una garanzia frutto dell’intesa raggiunta con Bruxelles, che per circa la metà sarà a carico di fondi del ministero dell’Economia, e che sarà sbloccata soltanto a determinate condizioni.
Banche. Passeranno dal ministero dell’Economia e non dall’arbitrato Consob le domande di rimborso per i risparmiatori e i piccoli azionisti colpiti dalle crisi bancarie degli ultimi anni Gli interessati potranno presentare domanda entro 180 giorni dal decreto che istituirà la commissione esaminatrice . Previsti rimborsi fino al 30% per gli azionisti. Il Fondo di indennizzo avrà una dotazione di 525 milioni l’anno dal 2019 al 2021. La quota di rimborso potrebbe anche salire qualora una volta risarcito chi ha diritto dovessero esserci ancora risorse a disposizione.
Cdp. Per accelerare il piano di investimenti pubblici, anche con il ricorso a forme di partenariato pubblico-privato viene favorito il ruolo della spa del Tesoro nella promozione e nella progettazione di opere. Cassa Depositi e Prestiti potrà inoltre anticipare liquidità a Regioni ed enti locali per saldare i debiti con i fornitori di servizi e beni.
Debito. Si è rischiata la procedura per il mancato rispetto della regola sul calo per Paesi nei quali il rapporto debito-pil è oltre al 60%. Le nuove previsioni sono di un leggero aumento nel 2018 a 131,7%. Calerà al 130, 7% nel 2019 e arriverà a 128,2% nel 2021.
Esercizio provvisorio. Il governo garantisce che la manovra sarà approvata entro il 31 dicembre, così da non rendere necessario ricorrere a tale strumento. L’ultima volta che venne utilizzato fu nel 1988, durante il governo di Giovanni Goria.
Flat tax. La tassa piatta, pilastro del programma elettorale leghista, si è concretizzata soltanto nella forma di un allargamento del regime forfettario al 15% per le partite Iva fino a 65 mila euro di ricavi.
Giochi. Aumenta il prelievo erariale unico applicabile a slot a videolottery, accompagnato dalla riduzione delle percentuali minime di pay-out. Dal 1 gennaio scatterà inoltre un’imposta unica sui concorsi a pronostici e sulle scommesse. Tale incremento della tassazione sui giochi porterà nelle casse dell’Erario 450 milioni di euro l’anno nell’arco dell’intero triennio 2019-2021.
Immobili. È pari a 950 milioni di euro la cifra che il governo punta a ricavare il prossimo anno dal piano di dismissioni pubbliche. Alla fine del triennio la somma totale sarà di oltre 1,2 miliardi. Per definire i dettagli del piano però il governo si è preso quattro mesi di tempo. Arriverà con decreto del Mef entro il 30 aprile.
Lavoro. Oltre alla revisione delle tariffe dei premi Inail, infatti, dal prossimo 1° gennaio ci sarà anche una revisione dei meccanismi di liquidazione di rendite e indennizzi. Le minori tariffe Inail si traducono in una riduzione del cuneo fiscale di 410 milioni nel 2019, 525 nel 2020 e 600 nel 2021, per un totale di 1,5 miliardi
Nuovi principi contabili. Previsto il differimento su dieci esercizi della deducibilità delle perdite attese sui crediti (in base agli Ifrs 9 che impongono di postare in bilancio anticipatamente quelle perdite). A più riprese è inoltre entrata la possibilità per gli istituti di credito cooperativo di registrare tutti gli attivi (a partire dai titoli di Stato italiani) al «valore di mercato» anziché a quello di carico usato nei bilanci delle controllate.
Opere pubbliche. Il governo ha in programma un piano straordinario di interventi per la lotta contro il dissesto idrologico e per la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali. La flessibilità concessa da Bruxelles allo scopo è pari allo 0.2% del pil. Prevista anche l’istituzione di una nuova struttura di missione ribattezzata InvestItalia
Pensioni. Blocco dell’indicizzazione piena all’inflazione per gli assegni sopra i 1.500 euro e tagli scaglionati dal 10 al 40% per le cosiddette pensioni d’oro, ossia gli assegni a partire dai 100 mila euro. L’aliquota più alta si applicherà oltre i 500 mila euro. Una contributo di solidarietà di cinque anni.
Quota 100. Partirà dal primo aprile la possibilità di andare in pensione in anticipo per i privati e da ottobre nel pubblico impiego. Revisioni che comporteranno un taglio dei fondi pari a 2,7 miliardi. Con il nuovo anno in arrivo il decreto che stabilirà i criteri e tempistiche.
Reddito di cittadinanza. Risparmi anche per la misura principe del M5S. Il fondo destinato perde 1,9 miliardi scendendo a 7,1 miliardi, di cui un miliardo per riformare e potenziare i centri per l’impiego. Nella relazione tecnica si stima che il personale dei centri garantirà un gettito fiscale e contributivo di 150 milioni l’anno nel triennio. Il decreto che chiarirà meglio platea e paletti per accedere alla misura arriverà dopo la Befana. I grillini vogliono coinvolgere le imprese, forse con agevolazioni per chi assume pari a cinque o sei mensilità del reddito percepito dal disoccupato
Salvaguardia. La spada di Damocle che grava sulle prossime manovre. Nel 2020 e nel 2021 ci saranno aumenti dell’Iva per 9,4 miliardi e 13,1 miliardi. Sommati agli aumenti soltanto parzialmente disinnescati nel prossimo biennio il conto sale rispettivamente a 23 miliardi e 29 miliardi.
Tax Expenditure. Il pacchetto concordato con la Ue è cospicuo: riduzione delle agevolazioni Ires per gli enti non commerciali, abrogazione del credito d’imposta sulle deduzioni forfettarie Irap riconosciute a chi assume a tempo indeterminato di under 35 nel Sud, l’abrogazione del credito d’imposta per chi compie investimenti in nuovi beni strumentali.
Venture Capital. Vengono introdotte novità sui Pir, i piani individuali di risparmio. Per poter usufruire degli incentivi devono investire il 3% del capitale raccolto in titoli non negoziati nei mercati regolamentati. Per aiutare l’innovazione sono previsti sia voucher per l’assunzione di consulenti e professionisti che sostenere la trasformazione tecnologica e digitale delle piccole e medie aziende.
Web Tax. Nel triennio, dalla tassazione sui diritti digitali il governo punta a ottenere oltre 1,3 miliardi. La prima proposta in campo prevede un prelievo del 3% per le imprese con ricavi sopra i 750 milioni (5,5 milioni di ricavi da servizi digitali)
Zero. È il deficit strutturale concordato con la Ue. Vero nodo di scontro con Bruxelles: il governo prevedeva un peggioramento dell’0,8% rispetto al miglioramento dello 0,6% concordato con l’Italia a luglio. Su questo si è giocata la trattativa più che sul deficit calato dal 2,4 al 2%. (riproduzione riservata)
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