di Simona D’Alessio
Pensioni più «ricche» in futuro (grazie alla possibilità di spalmare parte del contributo integrativo sui montanti), redditi in salita (del «6,5%» in un anno) nel presente, al punto da esser quasi tornati al periodo antecedente lo scoppio della crisi. È la (favorevole) condizione dei circa 14 mila periti industriali che esercitano la libera professione e sono iscritti all’Ente previdenziale (Eppi): sul loro estratto conto, per l’anno 2014, verranno accreditati complessivamente 20 milioni di euro, mentre per il 2015 l’importo sarà pari ad altri 23 milioni, a seguito del via libera da parte dei ministeri vigilanti dell’economia e del welfare alle delibere approvate dalla Cassa nel marzo del 2017. Un’operazione, ha riferito a ItaliaOggi la guida dell’Ente Valerio Bignami, che significa «aver rivalutato i montanti degli associati al tasso del 2,9% per il 2014 e del 3,9 per il 2015», rispetto ai valori di legge che, per le due annualità, corrispondono «allo 0% e allo 0,5%». E che, in virtù della opportunità di distribuzione delle somme del contributo integrativo (totali e parziali) per quattro anni consecutivi, ha fatto sì che l’importo aggiunto a beneficio della prestazione pensionistica che la platea andrà a percepire sia pari a «88 milioni». Nel mese di gennaio, inoltre, «adotteremo la delibera per la ripartizione del contributo integrativo sui montanti per l’anno 2016, confidando nel celere assenso dei dicasteri vigilanti», ha anticipato Bignami. Come accennato, la categoria tecnica s’è distinta pure per l’incremento dei guadagni, poiché «nel 2016 i redditi sono mediamente saliti del 6,5%», sfiorando i 31 mila euro; a incidere positivamente sulle entrate, è stato spiegato, le attività svolte dai periti in alcuni settori «particolarmente virtuosi», ossia in «quelli dell’elettronica e dell’elettrotecnica (+7%), della meccanica (+8,3%) e della termotecnica (+9%), mentre «l’edilizia con il suo +2,5% rispecchia l’andamento del settore immobiliare». Nel bilancio preventivo per il 2018 su cui il Comitato di indirizzo generale (Cig) dell’Eppi ha acceso il semaforo verde, si legge che «il patrimonio si assesterà a 1,2 miliardi con circa il 30% investito nel mattone, tramite fondi immobiliari» e l’avanzo economico ammonterà a 33 milioni.
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