Contributi non dedotti: comunicazione entro il 31/12
Pagina a cura di Carla De Lellis

Meno tasse sulla pensione di scorta di chi non sia riuscito a dedurre i contributi versati al fondo pensione o a una compagnia di assicurazione. Infatti, si può richiedere lo sconto sulle tasse che si dovranno pagare sulla futura pensione di scorta, se nel corso del 2016 il datore di lavoro (per chi era occupato) non è riuscito a dedurre i contributi trattenuti in busta-paga per la previdenza integrativa e se non si è riusciti a rimediare quest’anno con una dichiarazione dei redditi (modello 730 o Reddito).

Come? Comunicando al fondo pensione o alla compagnia di assicurazione, entro fine anno, la quota dei contributi pagati nel corso del 2016 ma non dedotta integralmente. Vediamo meglio.

Fisco soft sulla pensione di scorta. Una delle caratteristiche delle pensioni integrative è l’assoggettamento a un regime fiscale agevolato, sia per i contributi versati sia per le prestazioni erogate. Altre interessati novità sono previste nell’attuale ddl di Bilancio 2018.

La prestazione tipica delle forme previdenziali complementari (così si chiamano tecnicamente i fondi pensione) è una pensione, cioè una rendita periodicamente erogata dal fondo pensione a favore dell’iscritto. Accanto alla rata mensile, poi, i fondi pensione possono anche erogare un’altra tipologia di prestazione: un capitale. Non solo; durante la vita lavorativa (quando cioè si pagano i contributi), si possono ottenere anche delle anticipazioni. Quale sia la prestazione erogata dal fondo pensione, le tasse vengono sempre applicate su due quote distinte: la prima relativa alla quota parte di prestazione relativa ai rendimenti maturati dai contributi versati; la seconda quota parte di prestazione relativa alla quota capitale di contributi periodicamente versati.

La prima quota (rendimenti), in particolare, rappresenta ciò che il fondo pensione è riuscito a far «guadagnare» all’iscritto. Infatti, i versamenti (tfr e contributi) effettuati a favore di un fondo pensione producono interessi (pari al guadagno degli investimenti), cosiddetti «rendimenti» che pagano le tasse in misura scontata, ossia all’aliquota dell’11% fino all’anno 2014 e al 17% dall’anno 2015. Tali tasse vengono versate in via definitiva, a titolo d’imposta sostitutiva dell’Irpef.

Gli sconti fiscali sui contributi. La vigente disciplina fiscale sulla previdenza integrativa stabilisce la piena deducibilità dal reddito dei contributi versati, fino all’importo massimo di 5.164,57 euro per anno fiscale di competenza. Per la quota di contributi non dedotta, inoltre, la relativa quota di prestazioni è esclusa dalla tassazione. Cioè, nel momento in cui si percepirà la pensione di scorta oppure si richiederà la liquidazione di un capitale, la relativa prestazione (pensione o capitale) non sarà tassato per la quota parte che si riferisce ai contributi che non hanno fruito di sconto fiscale.

Comunicazione entro fine anno. Per la quota di contributi versati che non hanno fruito della deduzione fiscale, compresa la quota di contributi eccedenti il limite di 5.164,57 euro, il lavoratore-contribuente deve darne comunicazione al fondo pensione entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello durante il quale sono stato fatti i versamenti. Se cade prima del 31 dicembre, la comunicazione va fatta alla data in cui sorge diritto alla liquidazione della prestazione a carico del fondo pensione.

Perché la comunicazione? Perché a essa è legato quel particolare beneficio a favore del lavoratore della detassazione della relativa prestazione. Infatti, la comunicazione concerne l’importo di contributi non dedotto nella dichiarazione dei redditi e, proprio perché non dedotti dalla dichiarazione dei redditi, la relativa quota di prestazioni va esclusa dalla tassazione: la comunicazione, dunque, serve a mettere il fondo pensione nelle condizioni di applicare l’esclusione fiscale. L’appuntamento di fine mese (un modello è in pagina) concerne i contributi che sono stati versati nell’anno 2016 e che potevano essere dedotti dal reddito quest’anno con l’appuntamento della dichiarazione dei redditi (Unico o 730).

Un doppio incentivo ai giovani. Un regime agevolato speciale è previsto a favore dei lavoratori di prima occupazione successiva al 1° gennaio 2007 ai quali, in sostanza, viene data la possibilità di superare il limite di deduzione che, come detto, è fissato a 5.164,57 euro annui. Il particolare meccanismo prevede che, dopo il quinto anno di partecipazione alla previdenza integrativa, questi lavoratori (soggetti di prima occupazione successiva al 1° gennaio 2007) possono dedurre dal reddito contributi eccedenti il limite di 5.164,57 euro per un importo pari alla differenza (se positiva) tra euro 25.822,85 e i contributi effettivamente versati nei primi cinque anni di partecipazione alla previdenza integrativa. L’ulteriore deduzione è consentita nei 20 anni successivi al quinto anno di partecipazione alla previdenza integrativa e, comunque, per un importo annuo non superiore a euro 2.582,29.

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