Le frodi creditizie perpetrate mediante furto di identità – con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene – si confermano essere un fenomeno dalle dimensioni preoccupanti, in particolare relativamente al credito al consumo.
Sulla base di quanto emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio CRIF sulle Frodi Creditizie, nel I semestre dell’anno in corso sono stati oltre 11.000 i casi rilevati, contro una media che nel corrispondente semestre dei 2 anni precedenti si era invece attestata intorno alle 8.000 unità.
La dimensione di questo fenomeno, spesso sottovalutato, può essere colta anche attraverso il confronto con il numero di rapine ai danni degli istituti di credito, che nell’intero anno 2016 sono state solamente 360, con un bottino medio pari a circa 29.500 euro.
Per quanto riguarda le frodi creditizie, invece, l’importo medio rilevato nei primi 6 mesi del 2017 è risultato pari a 7.047 euro, per un valore complessivamente stimato in oltre 80 milioni di euro.
L’ultima rilevazione mostra una netta diminuzione dell’importo medio frodato rispetto al I semestre 2016, quando si era attestato a 9.893 euro. Questa evidenza va a spiegare in modo chiaro come, sempre più spesso, i criminali stiano orientando le proprie azioni verso l’acquisizione fraudolenta anche di beni e servizi di importo abbastanza contenuto, seppur abbandonando progressivamente l’attenzione verso quelli al di sotto dei 1.500 euro (in flessione del -29,9%).
Nello specifico, nel I semestre 2017 il 20,1% dei casi ha riguardato frodi di importo compreso tra i 1.500 e i 3.000 euro ma va rimarcato come il 21,6% dei casi riguardi importi superiori ai 10.000 € (in aumento di circa +4% rispetto al primo semestre dello scorso anno).
Andando ad analizzare la distribuzione dei tempi di scoperta in funzione dell’entità dell’importo frodato, dallo studio emerge che la maggior parte dei casi scoperti entro i 6 mesi riguardano cosiddetti “small tickets” mentre i casi di frode con importi superiori ai 10.000 euro tipicamente necessitano di tempi più lunghi per essere individuati tanto che nel 21% dei casi si arriva addirittura a superare i 5 anni.
0 – 6 mesi | 6 |- 12 mesi | 12 |- 24 mesi | 2 |- 3 anni | 3 |- 4 anni | 4 |- 5 anni | > 5 anni | |
da 0 a 3.000 | 54,8% | 14,7% | 11,1% | 7,4% | 5,1% | 1,8% | 5,1% |
da 3.001 a 10.000 | 51,46% | 11,65% | 7,77% | 4,85% | 4,85% | 0,97% | 18,45% |
da oltre 10.001 | 41,41% | 10,16% | 8,59% | 9,38% | 3,91% | 5,47% | 21,09% |
Fonte: Osservatorio CRIF sui furti di identità e le frodi creditizie
Sempre relativamente ai tempi di scoperta delle frodi i dati relativi al I semestre 2017 mostrano una forte polarizzazione verso due macro categorie: da un lato quasi il 60% dei casi viene scoperto entro 6 mesi (in crescita del 10,7% rispetto al I semestre 2016), dall’altro lato continuano ad emergere casi di frode messi in atto 3, 4 e addirittura 5 anni prima (circa il 16% del totale, in aumento del 2,5% rispetto al I semestre 2016).
La tipologia prevalente di beni acquistati con un finanziamento ottenuto in modo fraudolento si conferma essere quella degli elettrodomestici, che arrivano a spiegare addirittura il 38% dei casi. Al secondo posto si piazza la categoria delle auto e moto, che arrivano a pesare per il 9,1% del totale, seguita dalle spese per immobili e ristrutturazioni (8,4%).
È interessante evidenziare il costante aumento dei casi che hanno come oggetto di frode i finanziamenti per l’acquisto di trattamenti estetici/medici (+12,2% anche se si fermano al 4,2% del totale) mentre quelle relative all’acquisto di prodotti di arredamento riguardano il 5,0% dei casi.
Per quanto riguarda il tipo di beni/servizi acquistati attraverso un finanziamento fraudolento in rapporto ai volumi di crediti erogati, le categorie per le quali si evidenzia la maggiore incidenza sono, invece, travel & entertainment, spese per immobili e ristrutturazioni e consumi/abbigliamento/lusso.
Oggetto | % FRODI I semestre 2017 |
elettrodomestici | 38,0% |
elettronica-informatica-telefonia | 3,6% |
consumi/abbigliamento/lusso | 3,6% |
arredamento | 5,0% |
auto-moto | 9,1% |
spese per immobili/ristrutturazione | 8,4% |
travel/entertainment | 3,4% |
finanziarie/assicurazioni | 0,5% |
trattamento estetico/medico | 4,2% |
spese professionali | 0,6% |
altro | 23,7% |
Fonte: Osservatorio CRIF sui furti di identità e le frodi creditizie
Il prestito finalizzato continua a fare la parte del leone, con il 56,5% dei casi di frode che interessano questa tipologia di prodotto creditizio. Prosegue l’aumento significativo delle frodi perpetrate su carte di credito, che nel I semestre 2017 fanno registrare un eloquente +78,7% rispetto ai primi 6 mesi del 2016 arrivando a spiegare quasi il 30% del totale, mentre i casi sui prestiti personali calano del -15,7%.
L’Osservatorio CRIF segnala come l’utilizzo della carta di identità risulti il documento identificativo principalmente utilizzato nei casi di frode creditizia (oltre l’80% del campione totale).
In particolare, si tratta di carte di identità contraffatte oppure valide ma non riconducibili al soggetto cui sono intestate. Una quota parte, invece, riguarda documenti per i quali risulta una denuncia per furto o smarrimento.
La 25^ edizione dell’Osservatorio presenta anche un’analisi del profilo delle vittime di furto di identità utilizzato per portare a termine una frode creditizia.
La distribuzione delle frodi per sesso evidenzia, ancora una volta, la preponderanza di uomini, con il 56,5% dei casi. Rispetto al primo semestre 2016 continua però a crescere l’incidenza delle frodi subite da donne (+16%).
Osservando invece la distribuzione delle frodi per classi di età delle vittime, prosegue la tendenza già evidenziata nelle precedenti rilevazioni, con la crescente incidenza dei casi tra vittime di età medio bassa: i maggiori incrementi, infatti, sono quelli rilevati nella fascia compresa tra i 18 e i 30 anni (+9,1%) e in quella tra 31 e 40 anni (+6,9%) mentre diminuisce sensibilmente l’incidenza dei casi tra i 51-60enni (-8,2%) e tra gli over 60 (-6,7%).
Fasce di età | % I semestre 2017 | Variazione % rispetto al I semestre 2016 |
18-30 anni | 21,2% | +9,1% |
31-40 anni | 23,8% | +6,9% |
41-50 anni | 24,1% | -2,2% |
51-60 anni | 17,2% | -8,2% |
Oltre 60 anni | 13,2% | -6,7% |
n.d. | 0,5% | |
Totale | 100,0% |
Fonte: Osservatorio CRIF sui furti di identità e le frodi creditizie
Per quanto riguarda la ripartizione dei casi per regione di residenza dichiarata dal frodatore al momento della richiesta del finanziamento, la maggiore incidenza riguarda la Sicilia (18,4% del totale), la Campania (16,4%), la Puglia (11,5%) e la Lombardia (10%). Si tratta delle stesse regioni che anche nel I semestre 2016 occupavano i primi posti del ranking seppur con l’inversione tra Campania e Sicilia nelle prime due posizioni.
“Frodi creditizie e truffe online stanno diventando la nuova piaga del crimine: se le rapine in banca sono in continua diminuzione, registriamo infatti l’inarrestabile ascesa di nuove tipologie di reati che sfruttano la tecnologia e la possibilità di effettuare operazioni online – commenta Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF -. I giovani risultano particolarmente esposti ai furti di identità online, anche per la quantità di dati spesso condivisi in modo disinvolto su Internet e sui social media, ma tutti senza eccezioni siamo vulnerabili al rischio di subire una frode creditizia”.
“Per i consumatori è indispensabile tenere sotto controllo i propri dati personali, per poter usufruire di tutte le opportunità offerte dalla Rete ma senza temere che la propria identità possa essere sottratta o falsificata per compere un reato. Soprattutto in questo periodo di feste e regali, è bene tenere d’occhio il nostro estratto conto per controllare che non vi siano spese anomale così come è opportuno diffidare delle offerte incredibili, quelle che sembrano troppo belle per essere vere, perché potrebbero nascondere una truffa. Una volta trovato ciò che cerchiamo su un sito fidato, va posta la massima attenzione alle modalità di pagamento, diffidando ad esempio di chi indica carte ricaricabili per ricevere pagamenti” – aggiunge Beatrice Rubini.
“Il contrasto a un fenomeno criminale che ha assunto dimensioni ormai impressionanti passa sia dalla capacità dei cittadini di adottare comportamenti virtuosi di ‘autotutela’, ad esempio evitando di pubblicare sui social network informazioni utilizzabili da malintenzionati per costruire false identità, sia dall’utilizzo di sistemi di verifica dell’identità sempre più sofisticati e veloci – commenta Diego Molinazzi, Business Consultant del centro di competenza CRIF Fraud Prevention & Compliance –. In questi ultimi anni hanno giocato un ruolo estremamente importante anche le banche datiistituite dal Ministero dell’economia e delle Finanze. Per questo motivo un ampliamento dei controlli disponibili su SCIPAFI, come ad esempio la verifica della carta di identità e il controllo dei documenti smarriti e rubati, è atteso molto favorevolmente dagli Istituti di credito”.