Le catastrofi naturali sono il tema del giorno. Se gli uragani hanno devastato il continente americano quest’anno, l’Europa non è certo risparmiata da eventi catastrofici: nel 2017, in Europa, più di 200 persone hanno trovato la morte in seguito al verificarsi di eventi climatici maggiori.
Oltre alle perdite umane, i costi sono crescenti: le catastrofi sono costate ai paesi membri UEoltre 360 mld € dal 1980. Gli incendi in Portogallo per esempio, lo scorso autunno, sono costati 600 mln € al Paese, ossia lo 0,34% del PIL.
Per aiutare gli Stati membri a far fronte a questi eventi, Bruxelles istituisce una riserva europea di capacità in materia di protezione civile, tra cui aerei antincendio, speciali pompe per l’acqua, risorse di ricerca e soccorso urbani, ospedali da campo e squadre mediche di emergenza. Chiamato “rescEU“, questo dispositivo andrà ad aggiungersi ai mezzi di intervento nazionali. Secondo la proposta della Commissione, che deve essere votata dal Consiglio e dal Parlamento europeo, i costi e le capacità sarebbero coperti interamente dai finanziamenti UE e la Commissione manterrebbe il controllo operativo su queste risorse e deciderebbe il loro impiego.
Inoltre, gli Stati membri saranno invitati a condividere le strategie nazionali in materia di prevenzione e preparazione, al fine di recensire e di eliminare collettivamente i possibili difetti.
La proposta armonizzerà e semplificherà le procedure amministrative al fine di ridurre il tempo necessario per apportare gli aiuti. “Nessun paese europeo è immune ai disastri naturali, che purtroppo sono diventati comuni. Quando il disastro colpisce, voglio che l’Unione europea abbia di più da offrire che le condoglianze. L’Europa è un continente di solidarietà e dobbiamo essere più preparati che mai e sostenere più rapidamente i nostri Stati membri in prima linea”, ha affermato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.