Un’alleanza tra Cassa commercialisti, Cassa forense e Casagit che si ponga come obiettivo ampliare la platea dei destinatari
dei servizi per offrire un welfare sempre più integrato per i professionisti. Inoltre, in vista delle elezioni, i vari enti previdenziali
presenteranno un documento comune da sottoporre ai candidati per conoscere il livello di condivisione dei futuri eletti in merito
alle proposte avanzate dalle categorie. Unità, sinergia e razionalizzazione sono state le parole d’ordine di Previdenza in tour, l’an-
nuale appuntamento organizzato dalla Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti (Cnapdc). L’incontro,
andato in scena ieri alla dogana veneta di Lazise (Verona), era centrato sulle misure di welfare dei professionisti e sulle prospettive
assistenziali delle casse private. Il presidente della Cnapdc, Walter Anedda, ha espresso la volontà di creare una profonda sinergia tra i
tre enti presenti a Lazise. In realtà, l’invito di ieri era rivolto più a Casagit che a Cassa forense, in quanto «con Cassa forense il pro-
getto è già stato avviato, diciamo che siamo oltre il dato embrionale. Siamo molto simili sul piano demografico e questo favorisce un
approccio sinergico tra i due enti. L’invito», prosegue Anedda, «rivolto a Casagit si basa anche su una nostra necessità: noi abbiamo un’esperienza limitata nello svolgere un certo tipo di attività assistenziali e condividere il know how in dote alla cassa dei giornalisti, un’eccellenza nel campo, ci permetterebbe di creare un soggetto dagli standard elevati». L’idea di una piattaforma assistenziale comune è condivisa dal sottosegretario del Mef, Pier Paolo Baretta, intervenuto al convegno in collegamento da Roma. Secondo Baretta, «l’idea è assolutamente condivisibile». Il sottosegretario ha, poi, posto l’attenzione su ciò che deve fare la politica per migliorare il mondo delle
casse previdenziali private: «Occorre uscire da un equivoco. Le casse sono sotto il controllo pubblico, ma hanno vocazione assolutamente privatistica. Per questo dobbiamo aumentare l’autonomia gestionale degli enti e garantirne la piena libertà decisionale. La legislatura è agli sgoccioli, ma un intervento del genere potrebbe essere realizzato anche con le camere sciolte».
Fonte: