Sale la tutela della maternità. Boom degli ammortizzatori
Pagina a cura di Simona D’Alessio
Un «ombrello» assistenziale del valore di più di «520 milioni di euro». È quello con cui, nel 2015, le Casse di previdenza hanno riparato dalle (diverse) intemperie gli iscritti, secondo quanto rilevato dal centro studi dell’Adepp (l’Associazione degli enti pensionistici privati e privatizzati), che ha anticipato i numeri a ItaliaOggi, in vista della presentazione, questa mattina, a Roma, del suo VI rapporto sullo stato di salute della previdenza dei professionisti, curata dal presidente Alberto Oliveti. In particolare, le prestazioni di welfare di maggior «peso» sono state le indennità di maternità per le quali sono stati impiegati più di 104 milioni; esaminando il periodo che va dal 2007 all’anno precedente, inoltre, è possibile osservare come la somma investita nel supporto alle professioniste che hanno avuto dei figli è lievitata in maniera consistente (dai 75 milioni di partenza si è giunti, in un crescendo ininterrotto, alla cifra attuale).
Nel contempo, l’Associazione degli enti ha registrato il continuo ampliamento di altri interventi di genere assistenziale: a fare dei salti in avanti (come è possibile osservare dalla tabella nella pagina) sono state le differenti prestazioni a sostegno degli iscritti che, nel 2015, ammontano a più di 78 milioni, poi gli ammortizzatori sociali (38,8 milioni, con una salita dall’avvio della crisi economica «in termini nominali pari, complessivamente, al 287%») e le polizze sanitarie (90 milioni), a «scapito delle prestazioni a sostegno dei professionisti che comprendono principalmente mutui agevolati».
Se non è ancora possibile quantificare gli importi che le Casse stanno destinando attualmente agli iscritti a causa del terremoto dell’agosto scorso nell’Italia centrale, i dati dell’Adepp testimoniano l’incremento considerevole delle uscite nel 2009, anno in cui si è verificato il sisma dell’Aquila: nel 2009 e nel 2010, si legge, «sono state stanziate rispettivamente somme pari a 13,5 e 10 milioni di euro per prestazioni straordinarie in caso di catastrofi, calamità naturali o eventi gravi».
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