È un dato di fatto che metà dei decessi lavorativi delle donne avvenga lungo il tragitto casalavoro (52,3% nel 2015).
Ma quali sono le caratteristiche del fenomeno, le dinamiche e le circostanze? Per rispondere alla domanda è stato effettuato uno studio specifico su un campione di 126 infortuni sul lavoro avvenuti in itinere riconosciuti con esito mortale e occorsi a donne tra il 2010 e il 2014, su cui procedere ad un’analisi puntuale partendo dalla documentazione a corredo della pratica Inail.
Per ogni caso sono state raccolte informazioni aggiuntive: distanza casa-lavoro, tipo di strada, dati identificativi dei veicoli coinvolti, stato di famiglia, tipologia di contratto. Si è poi arricchito il set, anche con altre fonti esterne come, ad esempio, il meteo per verificare l’eventuale concausa di condizioni meteorologiche avverse.
Si è così tracciato un profilo delle lavoratrici vittime: si tratta di italiane (81%) con età media 41 anni, sposate o conviventi (70%), con figli (61%) adolescenti e minori (53%). Nella maggior parte dei casi le lavoratrici sono in possesso di un contratto di lavoro da dipendente (81%), di tipo indeterminato (62%) e, inoltre full time (47%); sono occupate nei servizi, principalmente con qualifica di impiegate amministrative e segretarie (21%) e addette alla ristorazione (cuoche, bariste, cameriere, 13%).
L’incidente è avvenuto in ore diurne (71%), con meteo avverso nel 43% dei casi, recandosi al lavoro (54%), su strada extraurbana (71%), entro un raggio di circa 15 chilometri da casa (55%), giorni più a rischio i primi tre della settimana (69%).
La donna era al volante (87%) di un autoveicolo (72%), ed è stata coinvolta almeno un’altra vettura (44%). La lavoratrice ha causato l’incidente (52%), nel 61% dei casi si è trattato di scontro frontale o laterale, nel 21% di uscita di strada, spesso in prossimità di una curva.
(Adelina Brusco)
Fonte: Dati Inail
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