di Gigi Giudice.
La Compagnia opera in tutti i rami danni avendo come azionisti due grandi partner internazionali
Probabilmente c’è il rischio che la confusione tipica provocata dall’accavallarsi delle feste di fine 2016 e inizio del nuovo anno non abbiano consentito al pubblico, anche degli addetti ai lavori, di cogliere una notizia che segnalo come di assoluto rilievo.
Il 29 di dicembre si è sparsa la notizia – messa in giro da un appunto ripreso rocambolescamente da qualche voce iperinformata (racconterò magari prossimamente i paradossali retroscena a beneficio dei miei quattro lettori) – che la Bene Assicurazioni ha ottenuto l’autorizzazione all’esercizio dell’attività assicurativa. Attenzione: nei principali rami danni, RCA compresa.
L’evento della nascita di una nuova compagnia è talmente raro che va rimarcato soprattutto con l’avvento della nuova normativa di vigilanza, cosiddetta Solvency II. Con ancora maggior sottolineatura poiché la operatività di Bene Assicurazioni è estesa alla fornitura, come appena scritto, di coperture riguardanti tutti i rami danni, Mentre, se andate a vedere i casi di richieste all’Ivass nel corso degli ultimi sei sette anni, vedrete che si tratta di autorizzazioni per singoli, specifici rami.
Nel mondo della consulenza, si racconta che nel settore assicurativo, abituato negli ultimi anni solo a fusioni e integrazioni, questa sia una notizia che stupisce su vari fronti, a partire dall’entità degli apporti finanziari al capitale di avvio, passando per la caratura dei tre più importanti soci che compongono l’azionariato. Ma soprattutto per le molteplici innovazioni delle linee strategiche annunciate.
E’ arrivato ora il momento di cercare di capire chi sono gli ardimentosi che hanno deciso di varare la Bene Assicurazioni.
Da una serie di verifiche e confronti sono riuscito a scoprire che alla guida della Bene Assicurazioni c’è Andrea Sabia e che la compagnia, con sede a Milano, aprirà i battenti con la sua struttura dal mese di gennaio del 2017, pronta ad avviare l’attività, con gradualità e prudenza, durante il corso dell’anno.
Su Andrea Sabia, che non siamo riusciti ancora a contattare in queste giornate, le voci di mercato – da quando ha lasciato l’incarico di amministratore delegato di Tua Assicurazioni – esprimevano mille e mille illazioni, alle prese com’era probabilmente nello sfogliare la “margherita” delle diverse opportunità che, a detta di molti, gli sono state via via sottoposte. All’età di cinquant’anni, dopo aver dimostrato la capacità di affermare Tua Assicurazioni come l’iniziativa con il miglior track record degli ultimi dieci anni (nata, sotto la sua guida, come la compagnia dell’innovazione dodici anni fa, arrivata da zero a raccogliere nel 2015 qualcosa come 250 milioni di euro e utili sopra le righe), Andrea Sabia alla fine ha rotto gli indugi, assecondando probabilmente il suo vero animus imprenditoriale e impegnandosi nella nuova impresa, avendo alle spalle lo “standing” patrimoniale di alcuni grandi partner industriali dell’assicurazione internazionale. Che per la prima volta entrano in Italia nel lavoro diretto, evidentemente convinti dalla bontà del progetto imperniato sulla comprovata padronanza nell’uso delle tecnologie e sulle molteplici novità che si intuiscono nella formula distributiva, che secondo i rumors, sembra progettata sin dall’origine, con un modello integrato tra consulenza degli agenti e mondo web. Insomma, ci aspettiamo un grande contributo d’innovazione al mercato e a questo punto la curiosità di sapere per grandi linee su quali binari si muoverà Bene Assicurazioni (Nomen Omen, dicevano gli antichi) è altissima. Vi saprò dire di più nei prossimi giorni.