PREVIDENZA
Autori: Alberto Cauzzi e Maria Elisa Scipioni
ASSINEWS 281 – dicembre 2016
La legge 17 marzo 1898 n. 80 rappresenta il sunto finale di un lungo e intenso dibattito culturale e sociale e contestualmente l’avvio in Italia del sistema di protezione e di sicurezza sociale i cui principi fondamentali (l’obbligatorietà, la solidarietà e quindi il contestuale intervento economico a sostegno) rappresentano ancora e con maggiore importanza ai nostri tempi un punto fondamentale del sistema di welfare del nostro paese. Come spesso accade tutto cominciò con un evento, datato 1877, riferito alla stipula, da parte di un’impresa tessile del novarese, di una polizza assicurativa con una compagnia privata straniera per gli infortuni occorsi ai propri dipendenti. Tale iniziativa indusse alcuni parlamentari a perseguire la strada della creazione di una cassa nazionale che vide la luce, con legge di approvazione, nel luglio del 1883. Furono anni, i successivi, di adesioni consistenti e crescenti, fatto che dimostrava inequivocabilmente la validità della formula assicurativa, che correlava strettamente l’attività imprenditoriale e il rischio lavorativo, il cosiddetto “rischio professionale”. L’unico handicap era palesemente riscontrabile nella volontarietà di adesione al nuovo sistema di protezione. Ecco perché, dopo un iter lungo e tortuoso, si giunse alla legge 80/1898 sancendo fondamentalmente il passaggio graduale dalla volontarietà all’obbligatorietà. Un momento essenziale, segnato altresì da altri passaggi importanti, uno su tutti il testo unico n. 51 del gennaio 1904, che segnò di fatto un inizio, seppur timido, nella direzione della nascita di quello che è oggi il nostro Stato Sociale. Un percorso articolato e ricco di difficoltà, con in mezzo un importante e devastante evento come la prima guerra mondiale, che portò, nel giugno 1933, alla fondazione dell’INAIL.
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