I tre principali gruppi assicurativi del Giappone hanno riportato i propri risultati di underwriting relativi alla prima metà dell’anno: tutti evidenziano un crollo significativo della redditività provocato dai danni causati dai tifoni e dalle pesanti precipitazioni.
Già a settembre i tre gruppi assicurativi, Tokio Marine Holdings, MS&AD (Mitsui) Insurance Group Holdings e Sompo Japan Nipponkoa Holdings, avevano inizialmente stimato a circa 100 miliardi di yen (822 milioni di dollari) i danni totali. La stima preliminare totale è aumentata considerevolmente, alimentando l’ipotesi che possa rendersi necessaria la richiesta di un supporto riassicurativo.
I risultati di underwriting relativi al primo semestre, infatti, mostrano che l’impatto delle catastrofi naturali è stato ancora più elevato di quanto ipotizzato.
Tokio Marine Holdings ha reso noto, infatti, un superamento della spesa prevista, di 70 miliardi di yen per quanto riguarda Tokio Marine & Nichido Fire Insurance Co. Ltd. e di 5 miliardi di yen per Nisshin Fire & Marine Insurance Co. Ltd. I danni causati dalle catastrofi naturali superano i 600 milioni di dollari, contribuendo a far crollare la redditività complessiva di più di 93 miliardi di yen, in confronto ai primi sei mesi del 2014.
Anche Mitsui ha riportato un declino della redditività di almeno il 23%, principalmente dovuto al ramo danni.
Per la prima metà del 2015, Mitsui ha stimato a 63.3 miliardi di yen i danni causati dalle catastrofi naturali, (circa 514 milioni di dollari), mentre Sompo Japan Nipponkoa a 68.5 miliardi di yen (556 milioni di dollari), di cui 40 miliardi causati da un singolo tifone.
Concludendo, per quanto riguarda queste grandi compagnie assicurative giapponesi, è evidente un aumento sensibile della stima totale dei danni, anche se non abbastanza da intaccare i catastrophe bond giapponesi esposti ai tifoni, come l’emissione nel 2012 di Akibare II Ltd. da Mitsui Sumitomo per 130 milioni di dollari e la transazione Aozora Re Ltd. da 100 milioni di dollari di Sompo Japan e Nipponkoa Insurance Company nel 2014.
Poiché per almeno una parte dei danni causati da catastrofi naturali subiti da queste compagnie assicurative c’è una buona possibilità di recupero grazie ai programmi riassicurativi, si potrebbe supporre che la riassicurazione “collateralizzata” o le insurance-linked securities private non abbiano subito un impatto negativo dagli eventi climatici avversi.
Fonte: Artemis