A novembre il settore del risparmio gestito in Italia ha raccolto 4,1 miliardi di euro portando il totale degli 11 mesi a 130 miliardi, a un soffio dai 133 di tutto il 2014. Rispetto ai 5 miliardi di ottobre il dato risulta in calo, ma basta a far salire il patrimonio a 1.835 miliardi di euro, nuovo massimo storico.
Lo riferisce la mappa mensile di Assogestioni in attesa dei dati definitivi che saranno pubblicati all’inizio del 2016 nella mappa del quarto trimestre. I flussi di novembre sono stati trainati, come nei mesi scorsi, dai fondi aperti, che da inizio anno hanno raccolto più di 91 miliardi, e le gestioni di portafoglio quasi 38,5 miliardi. Da sottolineare il calo degli azionari che in novembre hanno raccolto circa 1 miliardo, in frenata rispetto agli 1,6 miliardi di ottobre (8,9 miliardi da inizio anno), riflesso delle incertezze di novembre, tra attacchi terroristici e venti di guerra in Medioriente. La ripresa dei fondi monetari, positivi per 544 milioni (contro una raccolta netta negativa di 405 a ottobre), è il segno che i risparmiatori hanno parcheggiato capitali in attesa di tempi migliori. Intanto continuano a dominare i fondi flessibili, a 2,3 miliardi seppur in calo rispetto ai 2,7 miliardi di ottobre. Ancora deflussi dagli obbligazionari (965 milioni dopo 1,27 miliardi di ottobre). Mentre i bilanciati hanno raccolto 448 milioni, rispetto ai 269 milioni di ottobre, sostenuti dai risparmiatori che si riaffacciano alla borsa. Novembre ha visto spiccare i fondi di diritto estero (2,4 miliardi) rispetto a quelli italiani (873 milioni). Quanto ai singoli gruppi, il primo a novembre è Intesa Sanpaolo tornato in attivo (1,37 miliardi) dopo il rosso di ottobre (-1 miliardo). Eurizon Capital, il polo di gestione del gruppo, ha raccolto più di 1,3 miliardi. Seconda per raccolta netta è Generali con 1,2 miliardi (dai 918 milioni di ottobre), seguito da Pioneer Investments con 799 milioni (1,1 miliardi a ottobre) e da Anima con 530 milioni (da 843). (riproduzione riservata)