di Luisa Leone
Sospiro di sollievo per i professionisti italiani. Alla fine il governo è riuscito a trovare le coperture per mantenere l’asticella della tassazione sulle loro pensioni, gestite dalle casse previdenziali, al 20%, scongiurando l’aumento al 26% che sarebbe dovuto scattare a partire dal 1° gennaio 2015.
Un intervento del valore di circa 40 milioni l’anno, anche meno secondo gli addetti ai lavori, sul quale ancora ieri si stavano raffinando le coperture, ma che salvo sorprese dell’ultimo minuto (nella tarda serata di ieri gli emendamenti del governo non erano ancora stati depositati), dovrebbe trovare posto tra le modifiche alla legge di Stabilità in Senato. Tra gli altri interventi che porteranno la firma dell’esecutivo ci sarà anche quello per portare dall’attuale 11,5 al 17% la tassazione dei fondi pensione, con uno sconto rispetto al 20% previsto dalla versione della legge uscita alla Camera. Anche per l’aliquota sul rendimento del tfr lasciato in azienda ci sarebbe spazio per coprire un aumento solo dall’11% al 15%, invece che al 17%. Come anticipato da MF-Milano Finanza, poi, anche per gli enti non profit, tra cui le fondazioni bancarie, sono in arrivo buone notizie, con una sforbiciata all’imponibile, che invece di passare dal 5 al 77% degli utili potrebbe fermarsi a un valore minore; oppure con un intervento volto a mitigare la prevista retroattività della norma. Niente di fatto, invece, sulla local tax, così come non è stato ancora trovato un accordo con le Regioni per i tagli da 4 miliardi previsti dall’ex Finanziaria. A sottolinearlo ieri è stato il governatore della Campania, Stefano Caldoro, che ha aggiunto che quelli proposti dalle Regioni sono emendamenti a saldo zero e che nel caso di una chiusura da parte dell’esecutivo, i governatori daranno parere negativo sulla legge. Infine ieri è stato il giorno delle negoziazioni in commissione Bilancio sugli emendamenti segnalati. Dei 3.800 presentati si sarebbe dovuti scendere a circa 300, come accaduto alla Camera, ma alla fine si è arrivati a 500. Di questi, come ha spiegato il relatore Giorgio Santini (Pd), circa 150 sono del Partito democratico: «Abbiamo cercato di focalizzarli sui punti più importanti: fondi pensione, fondazioni, Regioni e Province e altri sui disabili e alle realtà che hanno più bisogno di interventi». (riproduzione riservata)