di Anna Messia
I francesi di Coveà sono convinti di aver fatto una scelta vincente investendo nel mercato assicurativo italiano. Tanto convinti che sono pronti a valutare nuove operazioni in Italia, se si presentasse l’occasione giusta, oltre che a rafforzare il capitale delle compagnie già controllate, rilevate nel 2011 per 243 milioni.
Sia della Bipiemme Vita (la joint venture con la Banca Popolare di Milano , di cui la banca detiene il 19% e Coveà l’81%), che con 1,1 miliardi di premi (+20%) e un Solvency I del 155% potrebbe aver necessità di nuove risorse. Sia della compagnia Danni, ossia Bipiemme Assicurazioni, nata nel 2011 e controllata da Bipiemme Vita, che già quest’anno ha aumentato il capitale di 3 milioni e che nel 2015 avrà probabilmente bisogno di altre iniezioni di liquidità per finanziare la crescita, oltre che per rispondere ai nuovi requisiti europei di Solvency II che entreranno in vigore il 1° gennaio 2016. «L’avvio di Bipiemme Assicurazioni è stata una sfida impegnativa perché, a differenza di Bipiemme Vita, a fine 2011 siamo partiti da zero», dice l’amministratore delegato Richard Ellero. «Il primo anno abbiamo messo a punto i prodotti legati a prestiti e mutui. A giugno 2013 siamo partiti con i primi test sull’Rc Auto e per fine anno contiamo di raggiungere le 20 mila polizze». Considerando che il premio medio di una polizza Rc Auto è di 500 euro, il fatturato auto dovrebbe aggirarsi sui 10 milioni. A supportareBipiemme Assicurazioni fin dagli esordi nella strutturazione del modello è stata la società di consulenza Mbs Consulting. «La compagnia Danni comincia a dare soddisfazioni; prevediamo di chiudere l’anno con premi di circa 28 milioni, in linea con quanto previsto dal piano industriale», spiega l’ad. La crescita dei premi è stata anche seguita dall’incremento dello staff della compagnia Danni, che ha rafforzato la struttura tecnica: a fine 2011 le persone che lavoravano nella società erano appena sei, salite a 19 a fine ottobre e per quest’anno sono previste altre tre assunzioni. «A ottobre scorso abbiamo anche arricchito l’offerta con una polizza infortuni», continua Ellero, «e ora siamo pronti a condividere un piano con la banca per discutere l’offerta di nuovi prodotti che siano compatibili e facile da collocare nelle filiali bancarie». La sintonia con la Banca Popolare di Milano riguarda anche eventuali rafforzamenti di capitale. «Se e quando ce ne sarà bisogno entrambi i soci contribuiranno per le quote di propria competenza», conclude Ellero. (riproduzione riservata)