di Anna Messia
I soci di Itas, la mutua assicuratrice trentina nata nel 1821, si preparano all’aumento di capitale per l’acquisizione delle due branch italiane di Royal & Sun Alliance, il colosso inglese che ha deciso di lasciare il Paese. E nell’elenco dei soci sovventori (così si chiamano i sostenitori di una mutua) ci sono nomi di primo piano, come Hannover Ruck, tra i primi riassicuratori internazionali (che sono anche azionisti al 21% di Itas Vita spa) e Vhv, la mutua assicuratrice tedesca, specializzata in rischi tecnologici, partner di Itas dal 2012.
Oltre a Banca Intesa e l’Isa, l’istituto Atesino di Sviluppo che tra l’altro nel 2006, è entrata anche nel capitale sociale di Moncler , marchio di abbigliamento di lusso, quotato nel 2014.
Per Itas, l’operazione Rsa è stata l’occasione di crescita che aspettava da tempo, come racconta il direttore generale del gruppo Ermanno Grassi. «Avevamo studiato diversi dossier nell’ultimo periodo ma nessuno si era rivelato convincente», dice, «con Rsa abbiamo trovato quello che cercavamo e abbiamo chiuso tutto in un mese». L’operazione consentirà a Itas di fare un importante salto dimensionale sia in termini di premi sia di presenza territoriale, visto che Rsa è presente soprattutto nel Nord Ovest di Italia e nel centro, mentre il gruppo trentino ha circa 200 agenzie di assicurazione (e 250 agenti) diffuse soprattutto nel Nord Est. «Per quanto riguarda i premi, l’acquisizione ci consentirà di aggiungere ai nostri 750 milioni gli oltre 250 milioni di Rsa, raggiungendo quindi circa 1 miliardo di premi, di cui circa due terzi nel Danni e il resto nel Vita», continua Grassi. Il prezzo dell’acquisto di Rsa è stato di 24 milioni, ma oltre a questo sono previsti investimenti e aumenti di capitale per finanziare la crescita, visto che Itas vuole continuare a mantenere molto elevata la sua solvibilità, oggi pari al 368%. «Sono previsti ingenti investimenti in tecnologia, circa 10 milioni l’anno oltre gli 8-9 milioni attuali», spiega Grassi, «per consentire alla compagnia di essere all’avanguardia». Mentre per quanto riguarda Rsa le due branch acquisite finiranno in una newco, che avrà una dotazione di capitale di circa 60-70 milioni e sarà partecipata al 90% da Itas Mutua e al 10% da Vhv. Oltre a questo, è previsto anche un aumento del Fondo di garanzia di Itas Mutua (il capitale di una mutua) di circa 40-50 milioni e a fornire le risorse saranno i soci sovventori della compagnia. (riproduzione riservata)