di Andrea Montanari

 

Quello che il Lodo Mondadori ha tolto a Fininvest, Mediolanum lo ha in qualche modo restituito.

L’accelerated bookbuilding avviato ieri sera dalla holding della famiglia Berlusconi su una quota del 5,61% del gruppo bancario-assicurativo (su una partecipazione totale del 35,72%, il 25,53% della quale vincolata al patto con Ennio Doris) e che si concluderà stamattina prima dell’apertura dei mercati, garantirà alla finanziaria un incasso di almeno 250 milioni. Poco meno della metà di quanto sborsato (562 milioni) nel 2011 a Cir per il Lodo Mondadori. E se a ciò si somma il fatto che lo scorso settembre la stessa holding dei De Benedetti ha restituito 70 milioni a Fininvest, ecco che si rivela nettamente migliore delle attese il saldo (almeno 320 milioni) dell’operazione per Silvio Berlusconi e i cinque figli coinvolti nel controllo e nella gestione della holding di via Paleocapa e dei business editoriali (Mediaset e Mondadori). Soprattutto perché a fine 2012 la finanziaria milanese, a fronte di debiti bancari per 195,55 milioni, aveva disponibilità di cassa di 200 milioni e affidamenti non utilizzati per 770 milioni, con un patrimonio netto di 2,437 miliardi. Una solidità invidiabile che ora sarà rinforzata con l’incasso del collocamento deciso ieri sera e curato da Unicredit in collaborazione con Kepler Chevreux a un prezzo medio di 6,12 euro per azione (cioè a uno sconto del 4,36% sulla chiusura di ieri).

Tra l’altro la tempistica dell’operazione è stata perfetta: il titolo Mediolanum da inizio anno ha messo a segno un rally del 67,45% dopo aver guadagnato il 27,46% nel 2012. Mentre lo scorso 29 novembre aveva toccato la soglia dei 6,54 euro, il massimo dal maggio 2007. «Un’azionista con tale liquidità e patrimonio tranquillizzerà il management dei gruppi editoriali», dice una fonte vicina alla famiglia Berlusconi. «E certamente la holding (che l’anno scorso nonostante la perdita di 285,2 milioni ha distribuito dividendi per 94 milioni, ndr) utilizzerà questi nuovi capitali per dare impulso ai progetti di crescita di Mediaset e Mondadori e garantire stabilità al Milan».

È ipotizzabile che ora Fininvest possa appoggiare la casa editrice di Segrate nella campagna acquisti sul fronte del business digitale (e-commerce) e radiofonico (nel mirino c’è il Gruppo Finelco). Mentre Mediaset, salvo operazioni straordinarie in Spagna, non dovrebbe avere necessità impellenti di capitali avendo lanciato da poco un bond da 375 milioni. L’incasso garantito da Mediolanum potrebbe essere destinato in parte alla campagna acquisti di gennaio del Milan. O per definire la liquidazione dell’ad Adriano Galliani che ha chiesto 50 milioni ma che tratterà per 25-30 milioni. (riproduzione riservata)