L’assemblea straordinaria risale a fine ottobre, quando gli azionisti della joint venture bancassicurativa Bipiemme Vita, ovvero la Banca Popolare di Milano (con il 19%) e gli assicuratori francesi di Covéa, (con l’81%), hanno deciso di ridurre volontariamente il capitale della compagnia che colloca polizze nelle filiali delle banca milanese. Un taglio netto, da 225,84 milioni a 179,125 milioni, quindi di oltre 46 milioni, realizzato tramite l’annullamento delle azioni detenute dai due soci, proporzionalmente alle rispettive quote.
L’intervento, secondo quanto si legge nei documenti assembleari, è stato motivato anche dall’esigenza di coprire integralmente le perdite del bilancio, che «dopo quanto deliberato dall’assemblea in sede di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2012 ammontavano a 55,9 milioni». La riduzione del capitale ha riguardato in particolare 9.434 azioni ordinarie, di cui 7.567.830 detenute da Covéa e 1.775.170 in mano alla Popolare di Milano. Oltre a questo però, per coprire interamente le perdite dell’anno scorso, la compagnia guidata da Richard Ellero ha anche annullato parte delle riserve patrimoniali e della riserva legale imputate al ramo Vita, per poco più di 12,3 milioni. Non solo. Una parte dell’ammontare proveniente dalla riduzione di capitale, pari a 3,1 milioni, è stata utilizzata per «imputazione a riserva disponibile da attribuire interamente alla gestione relativa alle assicurazioni danni». Manovre utili a risistemare la joint venture tra la mutua francese e la Banca Popolare di Milano, avviata nel 2011 e che se da una parte sta beneficiando dell’andamento positivo della raccolta assicurativa allo sportello (che quest’anno ha realizzato il record di crescita) dall’altra necessitava di un intervento sul capitale. Tra l’altro, già a settembre dello scorso anno una delibera dell’assemblea, poi modificata il 30 aprile scorso, aveva aumentato, a pagamento, il capitale sociale di Bipiemme Vita da 225, 84 a 239,84 milioni, quindi per massimi 14 milioni, da eseguire entro dicembre dell’anno prossimo. L’aumento non è stato di fatto ancora eseguito ma l’operazione è stata riaggiornata a fine ottobre, tenendo appunto conto delle modifiche intervenute nel frattempo sul capitale sociale, proprio in seguito all’annullamento delle azioni. (riproduzione riservata)