«Nei prossimi 12-18 mesi le mosse delle banche centrali, in particolare Fed, Bce e BoE, saranno più accomodanti di quanto atteso dai mercati».
Lo ha sostenuto Andreas Utermann, global chief investment officer di Allianz global investors.
Sul tapering, la riduzione di acquisti di asset da parte della Fed, Utermann ha detto che è lecito aspettarsi «un avvio successivo e/o una riduzione degli acquisti inferiore rispetto a quanto si attenda il mercato. Inoltre, la prospettiva del tapering è «integrata»», scontata dalle borse «e proprio per questo è possibile che, quando verrà annunciato l’avvio, la risposta dei mercati sarà positiva».
Per l’esperto, è importante analizzare, per capire la tempistica del tapering, «una combinazione di mercato del lavoro, crescita e immobiliare. Non c’è un fattore più importante di un altro, è la combinazione dei tre a essere cruciale».
Sui mercati borsistici, per Utermann, «l’azionario continuerà a essere più interessante dei bond».
«Quello che le banche centrali ci stanno dicendo», ha sintetizzato Utermann, parlando della politica di Fed e Bce in particolare, «è che è rischioso non investire in asset rischiosi». In particolare, in Europa «c’è un impegno molto forte, da parte della Bce, ma non solo, anche da parte dei vari paesi, per la sopravvivenza dell’Eurozona. In questo senso, si può dire che, in linea teorica, è possibile che la Bce faccia un altro Ltro, così come teoricamente è possibile ipotizzare tassi negativi».
Utermann ha sottolineato che, «dall’inizio della crisi, sei anni fa, a livello di politiche delle banche centrali, abbiamo toccato territori inesplorati e non si può escludere nulla».
Questo contesto resta dunque favorevole per l’equity, mentre vi sono rischi di ribasso per i titoli sovrani di elevata qualità. Secondo l’esperto, infine, «nel 2014 gli asset di rischio continueranno a sovraperformare i bond, forse però non come negli ultimi due anni».
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