Secondo i dati statistici elaborati dall’IVASS sui premi lordi contabilizzati del portafoglio diretto italiano nei rami vita e danni nei primi nove mesi del 2013 le imprese nazionali e le Rappresentanze in Italia di imprese extra S.E.E. hanno raccolto premi per 86.156,6 milioni di euro, con un incremento del 13,9% rispetto al corrispondente periodo del 2012.
In particolare, lo sviluppo della raccolta è da imputare ai rami vita i cui premi, pari a 62.168,3 milioni di euro, mostrano un incremento del 23,2%, con un’incidenza sul portafoglio globale vita e danni che si attesta al 72,2% (66,7% nello stesso periodo del 2012); invece, il portafoglio danni, che totalizza
23.988,3 milioni di euro, si riduce del 4,7%, con un’incidenza del 27,8% sul portafoglio globale (33,3% nell’analogo periodo del 2012).
Tali dati sono influenzati dall’uscita dal portafoglio diretto italiano di tre imprese nazionali, i cui portafogli sono stati totalmente assegnati nel corso dell’ultimo trimestre del 2012 a tre Rappresentanze in Italia di imprese con sede legale in altro Stato S.E.E. Le medesime variazioni calcolate a perimetro di imprese omogeneo (ossia escludendo anche dai dati relativi ai primi nove mesi del 2012 la raccolta premi delle
suddette tre imprese), evidenzierebbero, per le imprese nazionali e le Rappresentanze in
Italia di imprese extra S.E.E., una crescita della raccolta complessiva (vita e danni) e dei rami vita pari, rispettivamente, al 14,3% e al 23,4%, mentre per i rami danni si osserverebbe una riduzione del 4%.
Rami vita
I dati relativi alla raccolta realizzata nei rami vita dalle imprese nazionali e dalle Rappresentanze in Italia di imprese extra S.E.E. sono riportati nell’Allegato – Tav. 1. Nello specifico, il ramo I (assicurazioni sulla durata della vita umana), con 46.706,1 milioni di euro, mostra un incremento del 26,3% rispetto ai primi
nove mesi del 2012; il ramo III (assicurazioni le cui prestazioni principali sono direttamente collegate al valore di quote di OICR o di fondi interni ovvero a indici o ad altri valori di riferimento), con 12.028,5 milioni di euro, cresce del 22,7% rispetto al corrispondente periodo del 2012; la raccolta del ramo V (operazioni di capitalizzazione) ammonta a 2.404,1 milioni di euro, con un incremento del 16%. Tali rami incidono sul totale premi vita rispettivamente per il 75,1%, per il 19,3% e per il 3,9% (rispettivamente il 73,3%, il 19,4% e il 4,1% nello stesso periodo del 2012).
Per quanto riguarda i restanti rami, i premi del ramo VI (fondi pensione: 916,2 milioni di euro, con un decremento del 38,2% rispetto ai primi nove mesi del 2012) rappresentano l’1,5% del portafoglio vita (2,9% nel corrispondente periodo del 2012). La raccolta relativa alle assicurazioni di ramo IV (assicurazioni malattia a lungo termine non rescindibili: 43,8 milioni di euro) e alle assicurazioni complementari (69,6 milioni di euro) incide, infine, per il restante 0,2% sul totale premi vita (come nel corrispondente periodo del 2012).
Con riferimento ai patrimoni gestiti dalle imprese di assicurazione per i fondi pensione, illustrati nel seguente prospetto, essi sono pari, nel complesso, a 11.866,7 milioni di euro, con un incremento del 7,7% rispetto alla situazione risultante al 30 settembre 2012. Alla fine del terzo trimestre 2013 il patrimonio complessivo gestito relativo ai fondi pensione è così ripartito: fondi pensione aperti (5.214 milioni di euro), fondi pensione negoziali con garanzia (3.680,1 milioni di euro), fondi pensione negoziali senza garanzia non ricompresi nel ramo VI (2.972,6 milioni di euro).
Da evidenziare che il calo, rispetto alla fine del 2012, dei patrimoni gestiti per i fondi negoziali è da imputare alla scadenza del mandato di gestione di linee di investimento di fondi di cospicua entità, conferito a due imprese assicurative.
Dalla ripartizione per canale distributivo della raccolta premi (Allegato – Tav. 2), si rileva che gli sportelli bancari e postali intermediano il 60,4% del portafoglio vita (in forte crescita rispetto al 50,9% dei primi nove mesi del 2012).
Seguono i promotori finanziari (16,9%, in calo di quasi sei punti percentuali rispetto al 22,5% dell’analogo periodo del 2012), le agenzie con mandato (12,8%, in calo rispetto al 14,3% nel corrispondente periodo del 2012), le agenzie in economia e gerenze (8,7% rispetto al 10,6% nel corrispondente periodo del 2012), i brokers (1,1% rispetto all’1,3% del 2012) e le altre forme di vendita diretta (0,2%, in confronto allo 0,4% del 2012).
La nuova produzione emessa (Allegato – Tav. 3) si attesta a 41.792,4 milioni di euro, in crescita del 27,1% rispetto ai primi nove mesi del 2012 (+27,3% a termini omogenei).
In particolare, come si rileva dal seguente prospetto, per quanto riguarda l’andamento della nuova produzione dei principali rami, si osserva che il ramo I, con 30.421,4 milioni di euro, mostra un incremento del 30% rispetto ai primi nove mesi del 2012; il ramo III, con 9.543,5 milioni di euro, si incrementa del 28,1% rispetto all’analogo periodo del 2012; la nuova produzione del ramo V ammonta a 1.350,8 milioni di euro, con un incremento del 26,6%. Tali rami incidono sul totale della nuova produzione vita rispettivamente per il 72,8%, per il 22,8% e per il 3,2% (rispettivamente il 71,1%, il 22,7% e il 3,2% nei primi nove mesi del 2012). Per quanto riguarda i restanti rami, la nuova produzione di ramo VI (458,4 milioni di
euro), IV (11,6 milioni di euro) e delle assicurazioni complementari (6,8 milioni di euro) rappresenta nel complesso l’1,1% del totale rami vita (2,9% nei primi nove mesi del 2012).
Rami danni
Il portafoglio premi dei rami R.C. autoveicoli terrestri e R.C. veicoli marittimi, lacustri e fluviali ammonta complessivamente a 12.271 milioni di euro, presentando un decremento del 6,2% rispetto ai primi nove mesi del 2012, con un’incidenza del 51,2% sul totale rami danni (52% nei primi nove mesi del 2012) e del 14,2% sulla raccolta complessiva (17,3% nel primi nove mesi del 2012).
Per quanto riguarda gli altri rami, quelli con produzione più elevata, e quindi con maggiore quota sul totale, sono: Infortuni con l’8,3% (8% nei primi nove mesi del 2012), R.C. generale con il 7,6% (7,3% nell’analogo periodo del 2012), Corpi di veicoli terrestri e Altri danni ai beni con il 7,4% (rispettivamente 7,6% e 6,9% nello stesso periodo del 2012), Malattia e Incendio ed elementi naturali con il 5,8% (rispettivamente 5,7% e 5,5%). Calo l’incidenza del ramo credito, già in atto dal 2011, da ascrivere principalmente a operazioni di trasferimento di portafoglio a favore di Rappresentanze in Italia di imprese con sede legale in altri Stati dello S.E.E.. Tali operazioni hanno interessato, in misura significativa, anche i rami Cauzione e Tutela legale.
L’analisi per canale distributivo continua a evidenziare la preponderanza della raccolta attraverso le agenzie con mandato, che collocano l’81,2% del portafoglio danni (82% nei primi nove mesi del 2012) e l’86,4% del portafoglio relativo al solo ramo R.C. auto (87,4% nello stesso periodo del 2012). Da segnalare, infine, la lieve ma continua crescita della quota intermediata dalle altre forme di vendita diretta, sia con riguardo alla globalità del portafoglio danni (6,2% rispetto al 5,6% nei primi nove mesi del 2012), sia con riferimento al solo ramo R.C. auto (8,8% rispetto all’8% nell’analogo periodo del 2012).