Proviamo a globalizzarci insieme per affrontare e superare l’eurocrisi. Ecco il messaggio lanciato a Bratislava dal convegno promosso dalla Camera di commercio italo-slovacca con l’assistenza dell’ambasciatore d’Italia, Roberto Martini. Sforzo di ottimismo, volontà di lavorare insieme. L’appuntamento ha fatto il punto della situazione. Promettente nel rapporto bilaterale crescente da anni, ma preoccupante a causa dello sfondo dell’eurocrisi. L’Italia è un partner economico decisivo per la giovane repubblica slovacca, wonder boy del nuovo est da quando nacque con la secessione concordata da Praga. Nel paese europeo a più alta produzione di auto pro capite (Volkswagen, Hyundai-Kia, Psa), l’Italia delle eccellenze e della finanza globale ha un ruolo di punta. A cominciare da Unicredit, ma anche con Generali. E l’Enel qui, in barba agli onnipresenti francotedeschi e a Gazprom, è numero uno nell’energia, insieme agli slovacchi di Seas di cui è divenuta di fatto casa madre. Alto livello tecnologico di ingegneri e operai, basso costo del lavoro, pace sociale garantita con metodi democratici e non alla cinese, sono gli atout slovacchi. La scommessa è provare a globalizzare insieme le vitali piccole e medie imprese dei due paesi, partner stretti anche in Ue e Nato.
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