DI GIOVANNI GALLI
La copertura assicurativa per i sinistri derivanti da colpa grave dei dipendenti non è prevista dal 62,7% delle aziende sanitarie nella propria polizza assicurativa. I premi assicurativi versati in totale sono passati dai 288 milioni del 2006 ai 354 milioni di euro del 2011, con un incremento del 23% e medio annuo del 4,6%. Le richieste di risarcimento pervenute alle compagnie dal 2006 al 2011 sono 82.210, con un incremento del 24% e con una media annuale di 13.702 richieste. È quanto emerge dall’indagine sulla copertura assicurativa delle aziende sanitarie e ospedaliere, condotta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari, che sarà presentata oggi a Roma presso la sala stampa di Palazzo Montecitorio. I dati sulle coperture assicurative delle aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere sono il frutto dell’elaborazione di risposte a questionari inviati alle Regioni e contenenti quesiti elaborati dalla Commissione insieme a un pool di esperti. Tra i criteri presi in considerazione, tra l’altro, la presenza o meno di contratto assicurativo, la tipologia della modalità assicurativa, l’entità del premio, il numero dei sinistri liquidati, il numero complessivo delle denunce. «Troppo spesso », spiega il presidente della Commissione, Antonio Palagiano, «le strutture sanitarie non sono coperte da alcuna polizza e non sono in grado di garantire al paziente eventuali rimborsi dovuti. Le assicurazioni professionali per medici e operatori sanitari, inoltre, hanno raggiunto premi, fi no a qualche anno fa, impensabili. I massimali previsti dalle polizze, però, probabilmente non saranno sufficienti a indennizzare le vittime di errore sanitario quando la causa arriverà a sentenza defi nitiva. Questo è anche dovuto a una vera e propria esplosione delle denunce, cui stiamo assistendo negli ultimi anni e che si traducono in una spesa abnorme per l’interno Servizio sanitario nazionale». © Riproduzione riservata