Riceviamo dal presidente di SNIASS, Vito Stella, una lettera aperta del Sindacato Nazionale Intermediari di Assicurazione che contiene alcune riflessioni sulla legge sviluppo appena approvata e sul futuro degli intermediari. La riportiamo integralmente di seguito.
Oggi, dopo alcuni giorni dall’approvazione definitiva che ha reso il Decreto Sviluppo 2 legge dello Stato, con tutte le novità per il nostro mondo assicurativo, desidero fare un po’ di dietrologia perché, credo che tutti noi assisteremo a nuovi scenari che, fino a l’altro ieri, non intravedevamo, se non come cose lontane.
Certamente dovremo aspettare il Regolamento che ci chiarirà norme comportamentali che ognuno di noi dovrà adottare, ma penso che, sin da ora, si possa immaginare qualcosa.
il tutto parte anche dal famoso art 34.
Già allora feci due riflessioni:
– La prima nella quale facevo un confronto tra l’intermediario di Assicurazioni e un Concessionario di automobili. In breve dicevo che non si era mai visto che un Imprenditore, alla richiesta di un cliente di un preventivo di spesa per l’acquisto di una autovettura, fosse costretto, per legge, a fare il prezzo, ma di dover anche avvisare il cliente che la casa automobilistica concorrente vendeva una autovettura con caratteristiche simili, ad un prezzo anche inferiore e che alla domanda del cliente di poter avere venduta quell’altra autovettura, il nostro Imprenditore dicesse: “Non posso vendertela perché sono vincolato da un monomandato, vai dal mio concorrente”.
– La seconda riflessione che facemmo con il Direttivo del Sindacato riguardava, invece, gli Intermediari “E”. Testualmente dicevamo: Per gli intermediari iscritti nella Sezione E (l’art. 34) può rappresentare, ed anzi rappresenta, il riconoscimento della loro funzione di plurimandatari, liberi di lavorare con chiunque e quindi di produrre più preventivi, di gruppi assicurativi diversi, per poi vendere quella a miglior prezzo, in risposta allo spirito del legislatore che ha voluto tutelare il consumatore. Il vero freno all’attività lo avranno gli intermediari Agenti, costretti al monomandato, nonostante la legge 40, che si vedranno costretti ad un lavoro assolutamente non redditizio. L’ANIA, naturalmente, non può essere d’accordo!!“
Oggi, a cinque mesi di distanza, dopo battaglie, in verità, non nostre, grazie anche alla lungimiranza del legislatore che ha recepito, finalmente, la direttiva 2002/92/CE, con l’approvazione definitiva del Decreto Sviluppo Bis che all’art. 22 prevede la libera collaborazione fra intermediari, anche gli Agenti monomandatari potranno collaborare fra di loro nell’interesse della propria clientela.
Questo non esclude che gli “A” possano collaborare anche con gli “E” per l’RCA anche se non si iscriveranno alla Sezione E del Rui così come previsto dalla legge 40/2007.
Di fatto, quindi, anche l’art 6 dello scaduto ANA 2003 è stato completamente abrogato, se non per quanto riguarda il regime 4.
Già con la citata legge 40, alcune Compagnie avevano tentato di strumentalizzare a proprio favore la possibilità dell’Agente monomandatario di vendere rca con altre compagnie, dicendo, che di fatto, l’Agente era plurimandatario e per cui le indennità da riconoscergli erano quelle da Regime 4.
Oggi, crediamo, questa tentata strumentalizzazione è divenuta realtà. Chi da 40 anni ha un monomandato storico e già con l’anno 2013 andrà in quiescenza, potrà, senza voler fare falsi allarmismi, vedersi ridurre le indennità, così come previste dall’Accordo Nazionale Agenti per i plurimandatari.
Chiediamoci, alla luce di tutto quanto sopra: “Quanto risparmieranno le Compagnie in termini di liquidazione delle indennità? Sarà più facile o più difficile revocare un Agente? “ e ancora: “conviene ancora agli Agenti, che hanno un portafoglio prevalente rca, detenere un mandato con le barriere che, sicuramente, da domani le Compagnie metteranno ? O conviene loro farsi immediatamente liquidare, monetizzando le loro indennità e prendere mandati come “E” o passare in “B” ? E con il “non piu'” tacito rinnovo le Compagnie avranno l’alibi per dismettere piu’ facilmente i portafogli rca, mettendo altri paletti agli Agenti per non riprendere le polizze in scadenza?
E la Privacy?
Gli Agenti hanno ricevuto dall’Impresa la nomina di responsabili del trattamento dei dati dei clienti (della Compagnia). L’Agente anche nel caso in cui un utente, non necessariamente cliente effettivo, richieda un preventivo, hanno l’obbligo di far firmare l’informativa per i dati personali, oltre all’informativa precontrattuale. Ma se l’Intermediario venderà il contratto, in regime di collaborazione con un altro intermediario, quale informativa sulla privacy dovrà fare firmare al proprio cliente, che a questo punto, non è cliente della Compagnia anche per effetto dell’abolizione del tacito rinnovo?
La soluzione sarebbe quella di provvedere alla preparazione del Disciplinare tecnico ex allegato B previsto dalla 196/2003 (che comunque non è stata abrogata), un documento che dia le linee guida comportamentali ai fini del rispetto della Normativa, la preparazione di una informativa propria, in qualità di Titolare del Trattamento dei dati dei Clienti,
Vero è che il Semplifica Italia ha abrogato la obbligatorietà del DPS, ma la redazione di un documento che indica le misure adottate ai fini della tutela dei dati personali dei propri clienti, la consegna dell’Informativa e il rilascio dell’autorizzazione dei dati personali al titolare del trattamento dei dati, la nomina degli incaricati restano indispensabili, anche se in una forma più snella e meno farraginosa rispetto a prima.
In Conclusione riteniamo che sia ormai indispensabile rifare un Accordo Economico Collettivo che coinvolga tutti, tutti gli intermediari e non solo gli Agenti! Non si può più immaginare di liquidare agli “E” le provvigioni e (non sempre) le indennità finora previste considerati i, sempre più, complicati e pesanti adempimenti amministrativi e contabili che tolgono, a tutti, tempo alla attività commerciale, foriera di nuova clientela, di reddito e di soddisfazioni personali e professionali.