Previdenza
Autore: Alberto Cauzzi e Silvin Pashaj
ASSINEWS 237: dicembre 2012
Dal 1° gennaio 2013 l’età per raggiungere l’agognata pensione sarà quindi calcolata in base alle aspettative di vita, come recita l’ultima riforma Monti-Fornero. Ma non solo. Anche il quantum sarà conseguentemente adeguato alla speranza di vita attesa. Un processo iniziato con la riforma Dini del 1995 e proseguito negli anni, sino all’ultima ed esasperata accelerazione subita con la riforma pocanzi citata.
Ma facciamo un piccolo passo indietro, per spiegare bene cosa in effetti è successo. Il sistema contributivo delle pensioni, introdotto dalla riforma della legge 335/95 (riforma Dini), ha nell’equità attuariale del calcolo uno dei punti di forza più qualificanti. La pensione viene calcolata con i coefficienti di conversione del montante individuale, che sono espressione dell’effettiva speranza di vita, come rilevata dai censimenti demografici. La legge 247/07 prevede la revisione automatica triennale dei coefficienti per rispecchiare questa effettiva evoluzione demografica. Ne consegue pertanto che un adeguato studio sulla regressione di questi coefficienti è la base di comprensione più importante del sistema di calcolo pensionistico per le future generazioni. CONTENUTO A PAGAMENTO
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