La sicurezza non è di casa nei grandi centri, né in quelli più rinomati sul fronte turistico. L’indicatore relativo alla «Criminalità» indica, infatti, che situazioni di maggior pericolo si riscontrano nell’ordine a Rimini, Milano, Bologna e Firenze, con poche differenze rispetto all’indagine 2011.
All’opposto, la provincia più sicura è Belluno, davanti a Oristano e Treviso, che spicca in positivo in quasi tutti i sotto-settori, da quelli legati al traffico di stupefacenti ai reati in banca. Il sindaco della città veneta, Jacopo Massaro, commenta così il risultato: «Belluno è una città sicura, dove si vive tranquilli, grazie al presidio delle Forze dell’ordine e all’onestà dei suoi abitanti. Certo, negli ultimi anni assistiamo con sgomento al manifestarsi di episodi delinquenziali, qualche truffa, qualche furto, sempre però isolati e frutto più della disperazione che di disegno criminale. E anzi, dai dati di fine anno risulta che tali reati siano in calo rispetto all’anno precedente».
Sul fronte del disagio sociale (tra i parametri considerati rientrano la disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni e i suicidi per 100 mila abitanti) nelle province italiane, invece, le posizioni di testa, che in questo caso non sono sinonimo di performance positive, spettano a Benevento, che conquista la vetta facendo un balzo di 13 posizioni rispetto allo scorso anno, seguita da Avellino (destinata a fondersi proprio con la provincia di Benevento), Vibo Valentia e Salerno. Mentre in quinta e sesta posizione si piazzano rispettivamente Cosenza e Reggio Calabria. Il disagio è invece minimo ad Aosta (101ª posizione), Lucca (102ª) e Genova (ultima), fortemente penalizzata dai sotto-settori relativi agli infortuni sul lavoro e ai suicidi.