Il Gruppo Coface annuncia il lancio mondiale di TopLiner, una copertura supplementare all’assicurazione dei crediti che sarà progressivamente disponibile nella struttura del tradizionale contratto di polizza, nel caso la garanzia iniziale sia inferiore al richiesto o sia stata rifiutata.
TopLiner offre una soluzione flessibile, trasparente e rapida per la copertura del rischio acquirente, tuttavia rimanendo fedele al singolo contratto principale. Indipendente dall’underwriting tradizionale e basato su un prezzo adattato al rischio, TopLiner permette alle imprese di prendere una decisione obiettiva in merito ai rischi.
Jean-Marc Pillu, direttore generale al Gruppo Coface, commenta: «Nato dall’esperienza della crisi, TopLiner è parte della nostra missione nel supportare lo sviluppo commerciale delle imprese che ricercano una protezione rafforzata contro il rischio di impagati da parte dei loro acquirenti fragili, siano essi strategici o occasionali. I benefici che offre ai nostri clienti nel mondo giustificano pienamente il suo slogan: ‘When more is your strategy’».
– TopLiner è una copertura supplementare, non cancellabile, integrata nel contratto di polizza, senza nessun costo di accesso e fatturata solamente in base all’utilizzo del cliente.
– E’ disponibile esclusivamente online, con una risposta immediata e tariffe trasparenti, sulla base di parametri modificabili dai clienti, senza rinnovo automatico né contributi di istruttoria.
Con la creazione di TopLiner, Coface lascia alle imprese l’iniziativa di assunzione di rischi supplementari in tempo reale:
– Il prezzo calcolato diventa un indice di valutazione del rischio. Il cliente può comparare il costo del rischio e il suo margine netto per prendere una decisione obiettiva.
– E’ il cliente che determina la durata della copertura (tra i 30 e 90 giorni) e l’ammontare (tra 5000 e 5 milioni di euro).
“Sempre più e più imprese affermano di volere pagare in funzione della qualità del rischio. Questo riflette una presa di coscienza crescente dell’intensificazione del rischio e la necessità di una maggiore flessibilità, in linea con un ambiente economico instabile», conclude Jean-Marc Pillu.