Trento e Bolzano salgono sul podio della Qualità della vita per il 2012. Le due province, che confermano il risultato già raggiunto l’anno scorso, occupano rispettivamente il primo e il secondo posto nella Classifica annuale di ItaliaOggi-Università La Sapienza di Roma. Mentre la peggiore per quest’anno è una provincia del Nord: Imperia. Con il Rapporto 2012 si deve anche registrare il peggior risultato dalla prima edizione dell’indagine, in quanto salgono a 61 le province nelle quali la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente. Di conseguenza scendono a 42 le province nelle quali il giudizio è buono o accettabile contro le 45 della passata edizione. Con un peggioramento che investe non solo l’area meridionale e insulare (tendenza già rilevata gli anni scorsi) ma anche quella centrale. E così si posizionano in coda Imperia, scivolata dal 98° posto, Napoli, salda in coda, e Crotone, lo scorso anno 92ª. I grandi centri riescono ad arginare i danni, fatta eccezione per Roma che passa dal 51° al 62° posto, e Napoli ancora una volta penultima. Torino, infatti, sale di una posizione, alla 46ª; Milano recupera 7 posti (dal 46° al 39°). Guardando a ritroso i precedenti rapporti si può tratteggiare questa tendenza, consolidata nell’ultimo quinquennio: il Nordovest si rivela vulnerabile mentre Sud e Isole confermano problemi strutturali. Il livello medio di qualità della vita è insufficiente e non accenna a migliorare nelle regioni del sud e se tre anni fa era stato individuato un cluster di province in cui la qualità della vita risultava superiore a quella prevalente nelle altre province dell’Italia meridionale e insulare, oggi questo gruppo, che andava dal litorale adriatico meridionale alle province ioniche fino a estendersi su un breve tratto del litorale tirrenico, si è dissolto, mentre resistono solo le province della Basilicata.
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