Entro un anno le compagnie di assicurazioni europee dovranno applicare il principio della parità di trattamento tra uomini e donne per i premi e le prestazioni assicurative.
Giovedì scorso la Commissione Ue ha adottato le linee direttrici per aiutare il settore a rispettare le tariffe unisex. “Spetta alle compagnie garantire una transizione graduale verso la parità di trattamento, chi adotta nuove regole prima degli altri avrà un vantaggio concorrenziale”, ha indicato la commissaria Ue Viviane Reding.
Il primo marzo la Corte di giustizia dell’Unione europea ha dichiarato invalida, con effetto a decorrere dal 21 dicembre 2012, la deroga alla legislazione Ue in materia di parità di trattamento che autorizza gli Stati membri a mantenere differenze nei premi e nelle prestazioni individuali tra uomini e donne.
Attualmente un giovane automobilista prudente paga un premio più elevato per l’assicurazione auto solo per il fatto di essere di sesso maschile. A seguito della sentenza, indica la Commissione, gli assicuratori non potranno più utilizzare il genere come fattore determinate per la valutazione del rischio per giustificare la differenza nei premi individuali, ma i premi pagati dagli automobilisti prudenti (donne e uomini) continueranno a diminuire in funzione del comportamento del singolo al volante. La sentenza non incide sulla possibilità di avvalersi di altri fattori legittimi di determinazione del rischio e le tariffe continueranno a riflettere il livello di rischio. Il genere è un fattore determinante per la valutazione del rischio per almeno tre grandi categorie di prodotti: le assicurazioni sugli autoveicoli, le assicurazioni sulla vita/vitalizi e le assicurazioni mediche private.
La Commissione precisa anche che solo i nuovi contratti dovranno conformarsi alla nuova normativa, non quelli in corso. Saranno esclusi anche i trasferimenti di un portafoglio da un assicuratore ad un altro.