ll regolamento pubblicato giusto una settimana fa dall’Isvap, che puntava a rivoluzionare il mercato delle polizze legate ai mutui vietando alle banche e agli intermediari finanziari di vendere coperture assicurative in abbinata con i prestiti e di essere allo stesso tempo beneficiarie in caso di pagamento del sinistro, rischia di diventare carta straccia. Un emendamento alla manovra, presentato da Antonio Borghesi (Idv) e approvato in commissione Bilancio e Finanze della Camera con il parere favorevole del governo, riscrive infatti la legge primaria, rendendo nei fatti nullo il provvedimento dell’autorità di controllo assicurativa che tra l’altro sarebbe entrato in vigore dal 2 aprile prossimo. L’articolo 36-bis della manovra, così come riscritto dall’emendamento, prevede di considerare una semplice «pratica scorretta il comportamento di una banca, di un istituto di credito o di una finanziaria che, all’atto dell’erogazione di un mutuo, impone la sottoscrizione di una polizza assicurativa erogata dalla medesima banca, istituto o intermediario». È stata quindi cancellata ogni ombra di divieto. Una novità che di sicuro sarà gradita alle banche che più volte avevano sottolineato la natura troppo stringente del regolamento dell’Isvap che metteva a rischio un mercato che fattura più di 2 miliardi l’anno e che per il 60% è appunto in mano agli istituti che hanno stipulato con le compagnie di assicurazioni alleanze di lunga durata. Il divieto dell’Istituto le avrebbe di fatto obbligate a ridefinire quegli accordi, aumentando tra l’altro il rischio dei finanziamenti e dei mutui concessi ai propri clienti.
Il regolamento pende sulla testa delle banche da più di un anno. Già nel 2010 l’Isvap aveva emanato un provvedimento simile che prevedeva il divieto di mettere in un unico pacchetto polizze e mutui. Regolamento che però era stato impugnato davanti al Tar da banche e finanziarie; il tribunale amministrativo aveva dato ragione ai ricorrenti, ma soltanto per un vizio di forma visto che l’autorità di controllo assicurativa non aveva rispettato gli obblighi di pubblica consultazione. Passato un anno, però (e questa volta rispettati tutti gli obblighi di consultazione), l’Isvap mercoledì scorso ha ripubblicato lo stesso identico provvedimento, motivando la decisione con gli alti costi che continuano a pesare sulle polizze abbinate ai mutui, con commissioni che arrivano addirittura a rappresentare l’80% dei premi pagati. Ma l’intervento del governo rischia di vanificare ogni sforzo, anche se ora bisognerà definire meglio, con un regolamento attuativo, gli effetti della norma che introduce il principio di «pratica scorretta». E a questo punto ci si domanda chi dovrà scriverlo. Isvap o Banca d’Italia? (riproduzione riservata)