I morsi della crisi non accennano a scemare e le famiglie italiane ne pagano le conseguenze. Secondo le rilevazioni effettuate nel mese di novembre dall’Osservatorio su Risparmio e Famiglie di Ing Direct e Gfk Eurisko, l’Indice di benessere finanziario di Ing Direct (IBF) (indicatore sintetico del livello di comfort in relazione a sei dimensioni della finanza personale, per la prima volta valutate in modo congiunto: risparmio, debito a breve termine, debito a lungo termine, reddito, asset e investimenti, bollette e pagamenti.) scende a 47,5 punti rispetto ai 49 della scorsa estate.
Gli italiani non sono del tutto insoddisfatti, ma la percezione di minor benessere e sicurezza coinvolge tutte le sei dimensioni e in particolare il rapporto con il debito a lungo termine, ovvero mutui e prestiti personali (indice a 44.8).
Criticità ancora maggiore per la soddisfazione relativa alla capacità di risparmiare, con un IBF pari a 44, in calo di 2,6 punti: gli italiani appaiono insomma più preoccupati di non riuscire a mettere da parte qualcosa a fine mese che non di pagare la rata del mutuo. Si contrae anche il comfort relativo al debito a breve termine (carte di credito, a 56,6 in calo di oltre 4 punti).
I più fiduciosi sono i residenti a Nord Ovest (Indice di benessere a 49.2, stabile rispetto alla rilevazione estiva) mentre a vedere più nero sono i residenti al Sud e Isole, con 45 punti, in calo rispetto al 48.7 di quest’estate.
Se consideriamo l’età a dimostrarsi più fiduciosi rispetto alla propria situazione economica sono i 45-54enni (da 48.5, dato sostanzialmente stabile). Al contrario la fascia di età che risente maggiormente della crisi, tra precarietà e spese da sostenere, è quella degli adulti tra i 34-45enni che mostrano l’Indice più basso, pari a 46.2, in calo dal 49.8 dell’estate. Diminuisce però anche il comfort per gli over 55, con un IBF pari a 47.5 contro i 49.7 della scorsa rilevazione, ma più alto rispetto alla prima rivelazione primaverile (45.2) Sostanzialmente stabile la situazione della fascia più giovane, i 18-34 enni, con un valore di 48.5.
Dai dati dell’Osservatorio emerge che per gli italiani risparmiare è sempre più impegnativo: il 77% degli intervistati (contro il 72% dell’edizione estiva e il 71% di quella primaverile) dichiara che è difficile, per il 33% è addirittura molto difficile (lo era per il 25% nella rilevazione estiva). Il 42% dichiara di aver risparmiato meno negli ultimi sei mesi e anche le prospettive per il prossimo futuro non lasciano intravedere margini di miglioramento (il 39%, contro il 31% della rilevazione estiva, pensa che nei prossimi sei mesi risparmierà meno, solo il 10% pensa che riuscirà a mettere da parte qualcosa in più). Il risparmio diviene quindi una risorsa usata sempre più spesso per tamponare le necessità del momento, a fronte di una contrazione della progettualità futura.