Il Comité européen des assurances a pubblica uno studio sull’impatto dell’interdizione della differenziazione uomo-donna nella tariffazione assicurativa.
Dopo che, lo scorso 1° marzo, la Corte di giustizia europea ha posto un termine, il 21 dicembre 2012, alla deroga cui benficia il settore assicurativo per la tariffazione dei rsichi che tiene conto del sesso del contraente, il Comité européen des assurances (CEA) rivela nel suo studio le conseguenze negative e l’impatto che questo potrà avere per il consumatore finale e la società nel suo insieme.
Tra le conseguenze più immediate ci sarebbe un incremento immediato dei premi per le giovani conducenti di circa l’11%.
Nell’assicurazione vita l’incremento probabile dei premi per le donne potrebbe essere del 30% per i contratti caso morte e una riduzione delle rendite percepite dagli uomini di circa il 5%.
Se il CEA non rimette in causa la decisione della Corte e afferma che il comparto si adeguerà, la preoccupazione è maggiore sul progetto di direttiva che riguarda la discriminazione sull’età e lo stato di salute, in corso in ambito UE.
Se anche questa venisse eliminata su cosa si baserebbe la segmentazione degli assicuratori?